Il 47% delle imprese che vende attraverso Amazon ha assunto nuove figure professionali

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È quanto emerge dallo studio “Il contributo del marketplace di Amazon nell’innovazione di impresa” curato da Nomisma

Per il 63% delle imprese che utilizzano come strumento di mercato il sito di Amazon il canale online è divenuto il principale veicolo di vendita. E’ quanto emerge da uno studio curato da Nomisma in collaborazione con Amazon su un campione di 358 imprese che vendono sul sito.

Oltre l’80% delle aziende rispondenti utilizza un mix di diversi canali online che include la vendita sul proprio sito aziendale, su Amazon e su altri marketplace. L’85% di queste imprese ha fatto registrare un aumento importante del fatturato on line che ha comunque comportato per circa un terzo di loro una crescita anche delle attività sui canali tradizionali.

Secondo lo studio Nomisma, l’incremento delle vendite online è stato in buona misura legato all’allargamento del bacino dei clienti oltre il territorio nazionale. Conferma viene dal fatto che le imprese che vendono sul sito Amazon contano su un 26% di clienti localizzato nei Paesi Europei e 5% dal resto del mondo. Attraverso Amazon le esportazioni sono raddoppiate dal 16 al 32% delle vendite totali, una tendenza che dovrebbe rafforzarsi dato che, il 74% dei rispondenti prevede un aumento delle proprie vendite nei Paesi Europei nei prossimi 3 anni.

Importante notare come la crescita dell’export non abbia provocato cambiamenti rilevanti nella catena di approvvigionamento che rimane localizzata sul territorio italiano.

Le imprese che attraverso il canale di vendita Amazon si sono aperte ai mercati esteri hanno contestualmente investito nello sviluppo di prodotti più adatti alla clientela extra Italia oltre che in un customer service in lingua e migliorati metodi di amministrazione, distribuzione e produzione.

Un ulteriore aspetto emerso dallo studio condotto dall’Istituto bolognese per Amazon è l’accorciamento dei tempi tra ideazione e commercializzazione del prodotto. E’ quanto segnalato dal 38% delle imprese rispondenti al questionario.

Sono quelle aziende che meglio di altre hanno saputo cogliere le occasioni offerte dal rapporto diretto con i clienti. Non è un caso infatti come il marketing aziendale abbia la possibilità di alimentarsi in tempo reale dei feedback offerti dai compratori facendo così a meno di ricerche ad hoc, survey, focus group, etc.

Proprio riguardo al rapporto con la clientela il 55% delle imprese campionate evidenzia come la collaborazione con Amazon abbia contribuito a migliorare il servizio offerto; il 51% di esse ha riscontrato un aumento del gradimento dei prodotti. 

Ne viene che il 72% delle imprese ascoltate dichiari di aver introdotto o aumentato metodi di customer service per assistere il cliente nel processo di acquisto e post vendita

Le PMI -attraverso la collaborazione con Amazon – hanno scoperto l’importanza di dotarsi di un proprio marchio. E’ quanto avvenuto per il 23,% del campione ascoltato e ad oggi il 53% delle imprese intervistate sono dotate di un loro brand.

La maggiore riconoscibilità è stata premiata con un aumento di fatturato che ha riguardato il 78% delle imprese dotate di un proprio marchio contro il 66% di quelle senza marchio. L’ampliamento del catalogo dei propri prodotti è ritenuto un obiettivo rilevante per il 74% delle imprese intervistate.

Sul fronte occupazionale ben il 47% delle imprese del campione ha dichiarato di aver inserito nuove figure professionali all’interno del suo organico che non avrebbero assunto senza la collaborazione con Amazon.

Quali le competenze richieste? Per il 62% del campione al primo posto la specifica conoscenza dei sistemi e-commerce, al secondo posto (49%) la logistica e la gestione del magazzino e al terzo l’informatica (46%).

Per Luigi Scarola Responsabile Sviluppo Territoriale ed Economia Sociale di Nomisma: “anche se lo sviluppo commerciale rappresenta il solo obiettivo perseguito consapevolmente da chi utilizza il negozio online, dall’indagine è emerso chiaramente come utilizzare Amazon costituisca un driver importante per il più complessivo cambiamento strategico ed organizzativo di molte realtà. L’utilizzo dei servizi e del sito Amazon aiuta i venditori a migliorare modalità e criteri di vendita che possono portare a cambiamenti strutturali del tutto simili da quelli riscontrati nei cluster produttivi”.

Intervista a Luigi Scarola (ANSA)

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