Presentata la ricerca di Nomisma per UniCredit sulla filiera vitivinicola italiana, svolta grazie all’indice AGRI4index™

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La filiera vitivinicola presenta il miglior posizionamento competitivo di tutte le filiere dell’agroalimentare italiano e il settore sta superando la quota di esportazioni registrata nel 2019, dopo la battuta d’arresto causata dal Covid-19. Si tratta di alcuni dei dati evidenziati durante la presentazione della ricerca che Nomisma ha svolto per UniCredit e che è stata illustrata in occasione del Convegno inaugurale di Vinitaly Special Edition

Lo studio, coordinato da Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare Nomisma, dalla Senior Project Manager Ersilia Di Tullio e dal Project Manager Emanuele Di Faustino si inserisce all’interno di Agrifood Networking, progetto sviluppato da Nomisma per UniCredit con lo scopo di definire percorsi strategici di rilancio delle filiere dell’agrifood italiano.

Il cuore del progetto è la creazione dell’AGRI4index™, il super-indice innovativo e originale sviluppato da Nomisma per UniCredit che ha permesso di definire il livello di strategicità della filiera per il settore agroalimentare e il suo posizionamento competitivo. Nello specifico la ricerca Nomisma confronta le performance della filiera vitivinicola rispetto alle altre principali filiere agroalimentari del Paese, mette in relazione il comparto vitivinicolo nazionale con quello dei competitor europei e mostra quali regioni italiane siano ad oggi più performanti

Scopriamo ora quali sono i principali elementi emersi dalla ricerca di Nomisma e le più importanti sfide che dovrà affrontare la filiera vitivinicola italiana.

Filiera vitivinicola: al primo posto della classifica AGRI4index™

La ricerca Nomisma ha esaminato le performance delle principali filiere produttive integrate italiane, dove con il termine “integrate” si intende quelle filiere in cui sia la parte produttiva primaria, sia la parte della trasformazione hanno luogo in Italia. 
Sulla base di questa analisi, con un valore pari a 68, la filiera vitivinicola si posiziona al primo posto della classifica di AGRI4index™.  Questo settore, infatti, mostra un punteggio elevato sia per quanto riguarda la strategicità nel contesto nazionale sia per quanto concerne la competitività sui mercati. Vediamo dunque che la filiera vitivinicola, secondo questo indice, supera la filiera lattiero-casearia (56 punti), quella della pasta (54) e anche quella dell’ortofrutta (51).

AGRI4index™: com’è stato elaborato questo indice

Per capire in che modo Nomisma è giunta a queste conclusioni è importante capire com’è stato sviluppato AGRI4index™. Questo indice nasce dalla valutazione complessiva e congiunta di oltre 60 indicatori riferibili a 4 dimensioni, che nello specifico sono: struttura e produzione, che illustrano il livello di strategicità della filiera nel contesto nazionale; mercato e performance economico-finanziarie, che invece mostrano il grado di competitività della filiera. 

È bene precisare che l’efficacia di questo strumento è legata anche al fatto che, alla mera analisi dei dati, si aggiunge il coinvolgimento e il confronto con gli stakeholder, quindi imprese, organizzazioni di produttori, consorzi, associazioni, elemento che ha permesso di realizzare un’analisi “a caldo” e non basata solo sui numeri.

La filiera vitivinicola sta trainando la ripresa del Made in Italy

Secondo l’indagine, sia le vendite sul mercato interno sia quelle sui mercati esteri sono in forte ripresa dopo la battuta d’arresto causata dal Covid-19, e in molti mercati i valori hanno superato quelli del 2019. Basti pensare che negli USA, ad agosto, gli acquisti cumulati di vino italiano hanno raggiunto 1,3 miliardi di euro contro gli 1,1 miliardi del 2019, in Svizzera si è passati da 225 milioni a 267 milioni di euro, mentre in Corea del Sud si è verificato addirittura un aumento del 123% rispetto a due anni fa. Questa crescita sta inoltre interessando i mercati di Germania, Canada e Russia.

Come ha commentato il Presidente di UniCredit, Pier Paolo Padoan, durante il convegno di apertura di Vinitaly Special Edition: “quello vitivinicolo è uno dei comparti che sta trainando la ripresa del Made in Italy sui mercati mondiali, grazie a un riposizionamento in linea con le caratteristiche della domanda estera e all’eccellente qualità dei prodotti”. 

Paolo De Castro, Coordinatore S&D Commissione Agricoltura Parlamento Europeo, nonché Presidente del Comitato Scientifico di Nomisma, ha ricordato che ci sono ancora dei punti su cui lavorare: “La ripresa post-Covid che sta interessando le filiere agroalimentari italiane, vino in primis, è sostenuta, ma questo non deve farci cullare sugli allori. Gli spazi di crescita per il nostro settore sono ampi nel mercato mondiale ma scontiamo ancora gap organizzativi e di competitività che, oggi, grazie anche agli importanti strumenti di supporto offerti dall’Europa, possono essere ridotti”.

Filiera vitivinicola italiana: un confronto con i principali competitor europei

AGRI4index™ ha permesso non solo di confrontare la filiera vitivinicola con le altre filiere dell’agroalimentare italiano, ma anche di paragonare il settore vinicolo del Bel Paese con i suoi principali competitor in Europa, ossia Francia e Spagna, che sono, insieme all’Italia, i primi tre produttori di vino in UE e i primi tre esportatori al mondo. 

La ricerca Nomisma ha rilevato che la filiera vitivinicola italiana riveste un peso nazionale maggiore rispetto a quella francese e spagnola, sia per quanto concerne il valore espresso nella produzione agricola (l’Italia è al 17% contro il 15% della Francia e il 2% della Spagna) sia per quanto riguarda il valore espresso nella produzione industriale (l’Italia si attesta all’8% contro il 7% dagli altri due Paesi). 

In merito all’incidenza del vino nell’export di prodotti alimentari trasformati, invece, la Penisola ha qualche punto percentuale in meno della Francia e si assesta al 18% contro il 21% dei transalpini. La propensione all’export, comunque, è cresciuta molto negli ultimi vent’anni, passando dal 30% del 2001 al 42% del 2020, inoltre l’Italia ha incrementato il proprio peso sull’export mondiale di vino che oggi equivale al 21% (contro il 18% del 2001).

Ricordiamo anche che, rispetto alla Francia, il Paese deve ancora colmare un importante divario nel posizionamento di prezzo. Sebbene negli ultimi vent’anni il prezzo medio all’export dei vini fermi italiani sia aumentato di oltre il 50%, infatti, c’è ancora un differenziale del 76% a favore dei francesi.

Veneto, Toscana, Trentino Alto Adige e Piemonte: le regioni che performano meglio nel settore del vino

Oltre a livello europeo, l’AGRI4index™  permette di confrontare tra loro anche le performance delle singole regioni italiane. Prendendo in esame le principali regioni vitivinicole, lo studio ha quindi evidenziato che quelle con un posizionamento maggiormente competitivo sono, in ordine decrescente, Veneto, Toscana, Trentino Alto Adige e Piemonte

In queste aree territoriali, infatti, risulta più elevata la quantità di vini Dop/Igp prodotti sul totale regionale (più del 90%) e le imprese vinicole detengono dimensioni maggiori: basti pensare che hanno un fatturato medio superiore ai 20 milioni di euro, mentre la media nazionale è di 6 milioni. Inoltre, l’export di queste 4 regioni (cumulato) incide per più del 77% su quello nazionale.

Le sfide future del settore vitivinicolo italiano

L’analisi effettuata ha dunque permesso di evidenziare i punti di forza e di debolezza della filiera e di individuare possibili percorsi di sviluppo. In particolare, grazie al coinvolgimento degli stakeholder, sono stati delineati diversi obiettivi e sfide future che il comparto dovrà perseguire per crescere e svilupparsi. Tra questi, l’innovazione del digitale, l’importanza di favorire la crescita dimensionale delle aziende e l’aggregazione dell’offerta, ma anche la capacità di presidiare i mercati di esportazione.  

Come ha sottolineato Denis Pantini, Si tratta di alcuni dei principali interventi la cui necessità è riconosciuta ormai da anni ma che con i cambiamenti intercorsi nello scenario post-Covid non sono più rimandabili”.

Settore Agroalimentare Nomisma e strumenti per tenere sempre monitorato il mercato

Il team del Settore Agroalimentare di Nomisma si occupa di ricerche, consulenze, analisi di mercato che permettono alle aziende di monitorare, in tempo reale, i trend e l’andamento del settore, oggi con ancora maggiore efficacia grazie all’innovativo indice AGRI4index™. I servizi del Settore Agroalimentare sono ulteriormente arricchiti da strumenti preziosi come gli osservatori Agrifood Monitor e Wine Monitor. Quest’ultimo, in particolare, consente di tenere costantemente sotto controllo il comparto vinicolo italiano attraverso dati attendibili e aggiornati.

Chi desidera ricevere maggiori informazioni sui servizi offerti dal Settore Agroalimentare di Nomisma può scrivere a questo indirizzo: agroalimentare@nomisma.it

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