25 marzo 2025 – In un contesto globale in cui il vino italiano sul fronte dell’export nel 2024 ha performato meglio dei principali competitor, con una crescita per valori rispetto all’anno precedente del 5,6% (Francia -2,4%, Spagna +2,5), le DOP del Nord Est si sono distinte come driver di tale crescita. È il caso del Prosecco, che ha registrato una crescita dell’11,1%, dei Bianchi del Trentino Alto-Adige e Friuli Venezia-Giulia (+6,5%), dei Bianchi del Veneto (+9,2%) e dei Rossi del Veneto (+5,7%).
Questi alcuni dei risultati dell’Osservatorio Wine Monitor Nomisma–UniCredit sulle Regioni del vino presentati da Denis Pantini, Responsabile Agrifood e Wine Monitor Nomisma, in occasione dell’evento “EnoSosteNobìlita” organizzato presso la sede della Region Nord Est di UniCredit con l’obiettivo di analizzare, insieme a protagonisti del mondo vinicolo del Nord Est ed esperti del settore, l’andamento attuale e le prospettive evolutive del settore, alla luce dei nuovi trend legati alla sostenibilità e a nuove tensioni commerciali sui mercati.
A livello regionale il Veneto si conferma prima regione italiana per valori di export sfiorando i 3 miliardi di euro, con un peso del 37% sul totale dell’export di settore italiano, mentre il Trentino Alto-Adige si piazza al quarto posto, subito dopo le 3 regioni “big” (611 milioni di euro di export nel 2024, il 7% del totale nazionale). Il Friuli-Venezia Giulia, pur registrando volumi inferiori, sale sul podio delle migliori regioni italiane per crescita infrannuale, registrando un +9% rispetto al 2023.
Il focus sugli Stati Uniti
Un focus particolare è stato dedicato agli Stati Uniti, al centro delle cronache per la possibile introduzione di nuovi dazi all’import di alcoolici dall’Unione Europea. Fatto salvo per i Rossi Veneti, il cui principale mercato di sbocco risulta il Canada con una quota del 13,6% del totale esportazioni, per tutte le altre DOP del Nord Est gli USA risultano il primo mercato di destinazione.
Scendendo ancora più nel dettaglio, l’Osservatorio Nomisma-UniCredit ha indagato le abitudini dei consumatori di vino americani e la percezione dei vini del Triveneto presso di loro: per tutte le tipologie di vino il principale competitor dell’Italia, nel percepito dei consumatori, risulta la Francia, Paese che eventualmente dovrebbe affrontare le stesse problematiche legate ai dazi commerciali.
Circa la conoscenza dei vini del Nord Est, dalla survey è emerso come oltre la metà degli interpellati negli ultimi 12 mesi abbia consumato Prosecco o Pinot Grigio delle Venezie. Nel caso dell’Amarone della Valpolicella la percentuale dei consumatori scende al 20% a cui però va aggiunto un altro 40% di chi comunque lo conosce.
L’identikit del consumatore americano che più apprezza i vini veneti mette in luce alcune caratteristiche specifiche come la buona conoscenza del vino, il reddito medio-alto, l’apprezzamento per la cucina italiana, l’elevato livello di istruzione e l’essere stato in Italia negli ultimi 5 anni. Per quanto riguarda invece l’età, i vini veneti trovano maggior diffusione di consumo tra i Millennials.
I dati presentati relativi al Nord-Est italiano rappresentano una preview del III Report sulla Competitività delle Regioni del Vino. La presentazione del Report completo avverrà l’8 aprile durante Vinitaly.