Nomisma e Grameen Italia insieme per le attività di Social Business: consulenza, servizi e strategie per un mercato in cerca di Sociale 

Nomisma è una delle protagoniste del mercato degli studi economici e della consulenza sui temi dell’economia reale e, dal 2017, si è dotata di una funzione Sviluppo per rafforzare il posizionamento societario e attivarsi su nuovi mercati/ambiti di prodotto anche attraverso l’incubazione di una nuova business unit Ambiente e Sostenibilità.

Questa unità sviluppa strumenti e servizi per:

  • rendicontare la sostenibilità delle organizzazioni; 
  • definire strategie di investimento ESG compliant
  • supportare la transizione dell’imprese verso l’economia circolare; 
  • valutare i servizi ecosistemici degli investimenti pubblici e privati.

Nella consapevolezza che la sostenibilità mette in relazione gli elementi economici, ambientali e sociali, dopo avere sviluppato un «portafoglio ambientale» di interventi e soluzioni, la funzione Sviluppo individua la possibilità di co-costruire un nuovo e più ampio «portafoglio sociale».

Per accelerare questo processo e accogliere nel significato più ampio di “sostenibilità” anche l’impatto sociale, Nomisma ha stretto una partnership con la Fondazione Grameen Italia, organizzazione no profit nata a Bologna nel 2010 grazie alla collaborazione fra Università di Bologna, Unicredit Foundation e Grameen Trust.

La Fondazione nasce come espressione della volontà del Premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus di avviare un centro in Europa capace di promuovere il Microcredito e il Social Business sulla base del modello della Grameen Bank (si tratta di un sistema basato sulla fiducia nel quale l’ente concede microprestiti alle persone povere in Bangladesh e India, senza richiedere garanzie, ndr).

Negli ultimi anni, la Fondazione ha perfezionato lo sviluppo di prodotti e consulenza sulla valutazione sociale e life cycle assessment, grazie anche al bacino di competenze dei dipartimenti Unibo e ai progetti europei che coinvolgono la rete internazionale degli 82 Yunus Social Business Center, centri di ricerca sul Social Business e sui modelli capaci di generare beneficio sociale e valore condiviso.
Per comprendere gli obiettivi e gli ambiti d’azione di questa partnership fra Nomisma e Fondazione Grameen Italia, abbiamo incontrato Marco Marcatili, Responsabile Sviluppo Nomisma e referente, insieme a Giuseppe Torluccio, Prof. di “Economia degli intermediari finanziari” all’Università di Bologna e vice presidente Grameen Italia.

L’obiettivo principale è quello di creare un nuovo soggetto che promuova attività di social business. In altri termini, occorre ricostituire un ecosistema nel quale la parola sostenibilità comprenda più significati: quello ambientale, quello aziendale, quello sociale, quello relazionale

Questo perché stiamo vivendo un cambio di paradigma epocale e culturale. In passato, sviluppo e sostenibilità erano erroneamente percepiti come distanti, quasi in antitesi. Nessuno o quasi si preoccupava dei rifiuti di un modello aziendale e produttivo concentrato solo sul fatturato, sul margine operativo lordo, sui numeri. Ma oggi non è più così. Quel modello ha prodotto una serie di fratture non più trascurabili, come una disuguaglianza inaccettabile e una insostenibilità sociale, ambientale e persino nei rapporti fra economia e finanza. La riduzione delle disuguaglianze e la ricerca di processi sostenibili è diventata oggi un tema centrale dell’agenda pubblica perché si è compreso che un Paese troppo diseguale fatica a crescere. Anche le imprese più attente e più avanzate hanno maturato una nuova sensibilità sociale, dove cresce l’attenzione per la sostenibilità, per il ben-essere delle persone che lavorano e la reputazione aziendale si fonda sempre di più su una visione di responsabilità sociale che travalica i confini dell’azienda stessa e diventa di territorio” – ha spiegato Marco Marcatili.

Oggi la “qualità sociale” di prodotti e servizi determina la domanda

Questa nuova sensibilità è maturata e sta crescendo all’interno di un mercato in profonda evoluzione, nel quale la domanda riflette nuove aspettative e valori che si ripercuotono concretamente sulle scelte d’acquisto.

I consumatori evoluti e le nuove generazioni sempre più spesso orientano le proprie scelte in funzione della qualità sociale di un prodotto, di un servizio, perfino di un brand. Se questo, in passato, era prerogativa dei mercati di nicchia, oggi possiamo affermare che distingue il food e il tessile, per esempio, dove l’attenzione all’impatto di un prodotto da parte del consumatore è altissima, ma coinvolge anche settori tradizionali e inaspettati. Non solo. Sempre più spesso la «qualità sociale» delle organizzazioni diventa un fattore determinante per attrarre i talenti: le nuove generazioni hanno assunto la qualità delle relazioni e l’attenzione al sociale come criteri di scelta delle imprese dove lavorare e dei territori dove vivere.

Questo perché oggi il concetto di ‘valore’ comprende non solo quello economico, ma anche e contemporaneamente quello sociale, ambientale, relazionale. Un assunto che vale per tutti e riguarda senza distinzioni la trasformazione urbana e aziendale, le decisioni delle pubbliche amministrazioni e le pianificazioni industriali. Come scrisse nel 2011 l’economista Michael Porter, rivedendo il concetto di catena del valore che aveva introdotto nel 1985, il valore per potersi definire tale, oggi, deve essere condiviso” – ha osservato Marco Marcatili.

Nomisma e Grameen Italia al servizio di imprese, banche ed enti pubblici: il “portafoglio sociale” e il Piano Strategico di Sostenibilità 

Per supportare aziende, banche ed enti pubblici in questo nuovo percorso, Nomisma ha messo dunque in campo diversi servizi, oltre a quelli classici di consulenza aziendale, attraverso una matrice di interventi strategici condivisa con Grameen Italia.

Occorrono nuovi strumenti valutativi per misurare il valore sociale, quelli in essere non sono più sufficienti o non bastano ad affermare la sostenibilità come chiave distintiva di una organizzazione e come driver dell’innovazione. Lo invoca il mercato, lo chiedono le aziende leader di settore più evolute che hanno già maturato questa sensibilità, ma anche le piccole-medie imprese che, per restare agganciati alla filiera, devono rispettare determinati requisiti di sostenibilità. Così abbiamo varato un «portafoglio sociale» di iniziative, che dovrà essere unico per aziende, enti, comunità. La prima di queste iniziative è certamente il Piano Strategico di Sostenibilità, che nel prossimo futuro dovrà sostituire il Piano Industriale e fissare ex ante gli obiettivi non solo aziendali, ma anche ambientali, sociali, di governance. Bisogna essere più sostenibili in tutti i processi, non va solo comunicato”.

Fra le altre attività di social business introdotte da Nomisma, la redazione del bilancio sociale, la definizione di strategie di ESG compliant, la rendicontazione sociale, la valutazione di impatto sociale, ambientale ed economico

Una vera e propria consulenza strategica e operativa per favorire la transizione delle imprese verso l’economia circolare e contribuire così alla crescita reale del Paese attraverso il benessere dei propri cittadini. “É importante ribadire a tal fine che il sociale non è fatto solo di numeri, ma di relazioni. Alcune sensibilità non sono misurabili, alcuni valori non possono essere conteggiati, ma è indubbio che un clima positivo tra colleghi contribuisca al successo di un’azienda. Per questo il motto di questa nuova partnership sarà ‘produrre valore creando valori’” – ha concluso Marco Marcatili.

Chi volesse informazioni sulla nuova unità Nomisma sull’Ambiente e sulla Sostenibilità e sulle attività di Social Business promosse può scrivere a sviluppo@nomisma.it.

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