Dallo sviluppo dei datacenter nuove opportunità per il Real Estate italiano

7 novembre 2024 – In occasione dell’evento “Datacenter e Real Estate, organizzato da CDV Conference Management, Marco Leone, Senior Advisor di Nomisma, ha tenuto una relazione di inquadramento sul tema della transizione digitale, tra sostenibilità ed innovazione, e delle potenzialità derivanti dallo sviluppo di datacenter anche nel nostro Paese.

Del resto, l’ecosistema digitale sviluppa ogni anno numeri sempre più impressionanti, trainato da operatori globali attivi nei settori più disparati, e questo è destinato a portare un ulteriore significativo incremento della domanda di datacenter.

Mercati e dinamiche di investimento

I mercati europei più importanti per i datacenter sono denominati “FLAP-D Markets” (FLAP come acronimo delle 5 città nelle quali è installata la maggior potenza di elaborazione dati, ovvero Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino).

È però in continua crescita l’interesse degli investitori anche per i mercati cosiddetti secondari grazie al minor costo delle aree e la buona disponibilità di energia elettrica, oltre a vincoli ambientali e sistemi autorizzativi in taluni casi più snelli e flessibili.

Tra questi, l’Italia è uno dei paesi nel mirino degli investitori internazionali: se nel 2023 il mercato dei datacenter registrava un volume di investimenti pari a circa 600 milioni di euro, per il 2025 il potenziale stimato è pari a 15 miliardi di euro.

Di particolare interesse la città metropolitana di Milano, considerata come location preferibile rispetto ad altre grandi aree urbane nazionali per via delle sue infrastrutture, e Roma, che ha un grande potenziale finora solo parzialmente esplorato, sia in ambito pubblico che privato.

Intorno a Milano si sono finora sviluppati tre poli principali:

  • la zona Ovest, con il primo datacenter realizzato nella zona della sub-stazione elettrica di Baggio;
  • la zona Sud, dove è stato impiantato un datacenter vicino alla sub-stazione elettrica di Lacchiarella;
  • la zona Est, finora meno sviluppata ma caratterizzata da un crescente interesse da parte degli operatori.

Tra i fattori che invece potrebbero trainare la crescita di Roma, oltre alla domanda di digitalizzazione degli archivi pubblici e della PA, anche l’arrivo nella area della Capitale di importanti cavi sottomarini per la trasmissione dati, progetto che potrebbe sostenere in prospettiva la candidatura della città quale hub mediterraneo per la connessione veloce.

 

 

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