17 febbraio 2025 – Se all’inizio del nuovo millennio la famiglia nucleare formata da una coppia con figli era ancora la più frequente in Italia, seppure non più maggioritaria, ai giorni nostri è superata dalla famiglia unipersonale. Stiamo assistendo, in altri termini, a una polarizzazione che vede, da un lato, le persone che, per motivi diversi, vivono da sole una fase della loro vita, dall’altro la famiglia nucleare classica della coppia con figli e senza altre persone. Questa polarizzazione è presente ormai in tutto il Paese ma, mentre nel Nord-est le due tipologie familiari principali sostanzialmente si equivalgono, nel Centro e nel Nord-ovest prevalgono le famiglie unipersonali e nel Mezzogiorno sono ancora prevalenti le coppie con figli.
Inoltre, secondo le più recenti previsioni, all’interno di una popolazione che prosegue la sua tendenza a diminuire e a invecchiare, il numero di famiglie è destinato ad aumentare: da 25,2 milioni nel 2021 a 26,2 nel 2040 a fronte di un numero medio di componenti in calo. Proseguendo queste tendenze, nei prossimi 15 anni le coppie con figli sono destinate a ridursi sostanzialmente, fino a circa 1/4 del totale delle famiglie.
In questo scenario, la progressiva frammentazione e la ricomposizione dei nuclei familiari inevitabilmente impatta anche il mercato immobiliare: sulla base di un recente studio condotto da Nomisma Real Estate, la domanda si sta spostando verso soluzioni abitative di minori dimensioni rispetto al passato; al contempo, le preferenze abitative delle famiglie senza figli, e soprattutto dei single, si orientano sempre più verso soluzioni flessibili in termini di spazi ma anche di godimento dell’abitazione a favore della locazione.
Sul fronte dell’evoluzione demografica in atto, da sottolineare anche le previsioni che vedono nel 2040 quasi il 39% delle famiglie costituito da persone che vivono da sole, con un incremento particolarmente marcato tra gli over 65enni. L’universo degli anziani si estende da una prima fascia di “giovani anziani” fino agli ultra-ottantacinquenni, i “grandi anziani”, ossia gruppi di popolazione che sulla base della progressione di un insieme di condizioni vedono limitare man mano le funzionalità psico-fisiche con l’incedere nelle età avanzate e, quindi, il ruolo attivo nella società.
Secondo l’indagine di Nomisma, gli anziani propensi a cambiare la propria abitazione sono appena il 13% degli over 65enni, ma se si traduce questa percentuale in valori assoluti si tratta di poco meno di 2 milioni di famiglie in grado di generare una nuova domanda abitativa. Nello specifico, la domanda espressa dalla popolazione anziana richiede «abitazioni age friendly», anche supportate dalle tecnologie dell’Ambient Assisted living. La scelta di cambiare casa a favore di abitazioni inserite in condomini di senior living richiede, però, un vero e proprio salto culturale nel riconoscere l’importanza della socialità, della qualità e sicurezza abitativa, della presenza di servizi di base per la vita assistita, che garantiscono una configurazione abitativa gradita e meno intrusiva dei tradizionali modelli istituzionali.
Per avere maggiori informazioni sugli studi Nomisma sulle nuove esigenze abitative degli italiani, visita la pagina dedicata.