7 novembre 2024 – La filiera del settore della carta e cartone è di cruciale importanza per la transizione ecologica del Paese e per il raggiungimento del tasso di riciclo dell’85% fissato dal Piano d’Azione per l’Economia Circolare varato dall’UE.
In questo scenario, uno studio realizzato da Nomisma per conto di Comieco mette in evidenza come nell’ambito del PNRR siano stati previsti progetti di miglioramento, ammodernamento e di realizzazione di nuovi impianti per il potenziamento della produzione di carta e cartone, nonché per la gestione e il riciclo dei rifiuti cartacei.
L’ammontare complessivo degli investimenti di tutti i progetti previsti è pari a 319 milioni di euro, di cui 105 milioni derivanti da contributi PNRR.
Gli investimenti sono concentrati per il 45% del totale al Nord, il 33% al Sud e per il 22% al Centro Italia. I contributi, invece, sono stati assegnati al Nord per 34 milioni di euro, al Centro per 23 milioni di euro e al Sud per 49 milioni di euro.
L’analisi Nomisma ha riguardato 58 progetti che, nello specifico, si riferiscono a 16 cartiere-cartotecniche e 42 impianti di gestione dei rifiuti cartacei.
In coerenza con la struttura industriale del settore, la maggior parte degli investimenti dei progetti sono previsti per le cartiere (58%), mentre la restante parte (42%) è destinata agli impianti di gestione. Anche nel caso dei contributi PNRR la maggior parte è destinata alle cartiere (57%), con gli impianti di gestione che catalizzano il restante 43%.
Lo studio di Nomisma ha analizzato i progetti finanziati in ottica multidimensionale, valutando gli effetti e i benefici economici, occupazionali, ambientali e territoriali veicolati dal PNRR, che indubbiamente ha dato impulso al comparto, anche grazie al contenuto innovativo delle iniziative finanziate.
In particolare, per le cartiere-cartotecniche gli investimenti delle imprese finanziate cresceranno del 13% all’anno per i prossimi dieci anni, rispetto a una stima del 12%, in assenza di PNRR. Per gli impianti di gestione dei rifiuti cartacei, invece, la crescita annua degli investimenti sarà del 3%, a fronte di un incremento del 2% nel caso in cui il PNRR non vi fosse stato.
Significative le ricadute positive anche per l’occupazione: la crescita del numero di dipendenti delle cartiere-cartotecniche coinvolte sarà pari al 2,8% annuo per i prossimi dieci anni, anziché dell’1,4% in assenza di PNRR; quanto agli impianti di gestione, il differenziale tra i due scenari è maggiore e i tassi di crescita sono stimati al 4,1% annuo con PNRR e al 2,6% annuo senza PNRR.
Oltre alla crescita dell’occupazione diretta, lo studio Nomisma sottolinea come vi siano ampi margini di miglioramento a livello territoriale per l’occupazione legata all’aumento della raccolta differenziata ovvero indotta dall’incremento della capacità degli impianti di gestione dei rifiuti cartacei.
Sotto il profilo ambientale gli investimenti PNRR sottendono qualificazioni tecnologiche e ambientali che produrranno una maggiore efficienza energetica, con conseguente diminuzione di consumo di CO2 per unità di prodotto. Inoltre, la maggiore crescita della raccolta differenziata dei rifiuti cartacei, stimolata dalla nuova offerta di impianti di trattamento, genererà anche una diminuzione dello smaltimento finale in discarica, con positivi effetti ambientali nei territori. Al contempo, il minor fabbisogno di smaltimento finale avrà riflessi positivi sul territorio con la riduzione dei relativi costi di smaltimento sostenuti a livello comunale.
Nello specifico, si avranno una maggiore offerta di macero da raccolta differenziata nazionale, che rappresenta la materia prima seconda per l’aumento della produzione di carta e cartone per imballaggio.
“Indubbiamente i finanziamenti del PNRR hanno avuto anche il merito di sostenere queste decisioni di investimento nell’attuale situazione di crisi di mercato la quale, viceversa, avrebbe potuto scoraggiare queste iniziative” – ha commentato Francesco Capobianco, Responsabile Sviluppo Locale di Nomisma.