Dopo aver fornito una visione del mercato del vino nel 2023, evidenziando l’andamento delle importazioni nei mercati di riferimento, le performance dei prodotti italiani e i trend degli imbottigliamenti dei principali vini DOP nell’anno appena concluso, la nona edizione del Forum Wine Monitor di Nomisma ha presentato un focus dedicato alla Germania, secondo mercato per valore dell’export del vino italiano dopo gli Stati Uniti.
L’intervento di Emanuele Di Faustino, Senior Project Manager Wine Monitor, ha approfondito il tema attraverso i dati raccolti da un’indagine originale di Nomisma sul consumatore tedesco, dalla quale sono emersi spunti importanti per capire quali potranno essere i trend del 2023.
La propensione all’acquisto di vino italiano da parte del consumatore tedesco – Emanuele Di Faustino, Nomisma
“La Germania è il quarto mercato mondiale per il vino, nonché la seconda destinazione dell’export italiano, con consumi pressoché stazionari da anni, intorno ai 20 milioni di ettolitri. Questi numeri sono influenzati da alcuni aspetti socio demografici: la metà dei consumi è riconducibile ai baby boomer, mentre le nuove generazioni bevono vino con minore frequenza, per motivi salutistici e per la forte concorrenza di altre bevande, in primis i pre-mixati a base wine (i cosiddetti Ready To Drink), in forte crescita. In questo scenario, è aumentato leggermente nel 2021 il peso dell’Ho.Re.Ca, ma si conferma la forza dell’off trade, che rappresenta il 90% del mercato, dove la fa da padrone il Discount, un format distributivo radicato nell’indole del consumatore tedesco” – ha introdotto Emanuele Di Faustino, Senior Project Manager Wine Monitor.
Con queste premesse, l’import rallenta nei primi dieci mesi del 2022 (-4,4% sul 2021), ad eccezione dei grandi formati, i bag-in-box, soluzione economica alla quale sempre di più i consumatori tedeschi fanno ricorso. Una flessione che interessa anche il vino Made in Italy, che scende in tutte le categorie, in particolare i fermi e frizzanti. In negativo anche le vendite di vini italiani nel canale off trade, dopo le ottime performance registrate nel 2021.
Per comprendere meglio i trend 2023, Wine Monitor ha realizzato una survey sul consumatore tedesco, individuando la consumer base del vino in Germania, stimata in 30 milioni di persone. Il 59% della popolazione compresa fra i 18 e i 65 anni, infatti, ha consumato vino almeno una volta negli ultimi dodici mesi, mentre il 16% lo beve una volta a settimana o quasi tutti i giorni.
L’approfondimento presentato da Nomisma offre anche un focus dedicato al profilo socio-demografico dei consumatori di vino in Germania, disponibile su richiesta scrivendo all’indirizzo info@winemonitor.it.
Complessivamente nel Paese l’interesse per il vino cresce con l’aumentare dell’età, con le nuove generazioni che preferiscono altre bevande alcoliche, su tutti spirits e vini bevuti in modalità mixata. Anche rispetto ai canali di consumo emergono differenze tra generazioni: Gen X e Millennials preferiscono bere vino fuori casa, nei locali, tendenza che invece non caratterizza le modalità di consumo degli over 55.
Il focus dedicato alla Germania ha infine delineato le prospettive per il 2023, rilevando sostanziali differenze fra canali di vendita e categorie.“Se è vero, come era presumibile, che i tedeschi ridurranno i consumi di vino a seguito dell’incerta congiuntura economica, è anche vero che questi cali non saranno indifferenziati ma riguarderanno soprattutto i consumi fuori-casa e toccheranno meno i vini bio e sostenibili. Anche per quanto riguarda l’origine, saranno soprattutto i francesi a pagare pegno, mentre quelli italiani dovrebbero soffrire meno, al pari dei vini locali. Per superare questo momento, le imprese vitivinicole dovranno promuovere i propri prodotti puntando sulla qualità e sull’abbinamento con il cibo, utilizzando sia i canali tradizionali, come le degustazioni, sia i programmi di cucina in TV, i social network, le fiere e gli eventi, strumenti questi ultimi particolarmente amati dalle nuove generazioni” – ha concluso Emanuele Di Faustino.
Un mercato maturo: sarebbe un successo mantenere le posizioni acquisite – Massimo Tonini, Gruppo Zonin1821
Sugli eventuali margini di crescita del vino italiano nel mercato tedesco e sull’opportunità di intercettare le preferenze del pubblico più giovane si è espresso Massimo Tonini, Export Director del Gruppo Zonin1821. “I dati rilevati da Wine Monitor forniscono spunti molto interessanti. Quello tedesco è un mercato maturo e negli anni ha contribuito a creare valore per il sistema Italia, ma oggi le dinamiche del consumo pro capite evidenziano una riduzione fisiologica che deve porre degli interrogativi. Disaffezione al vino? Un momento congiunturale che riguarda anche le categorie sostitutive oppure un cambio culturale, visto che molti giovani e non solo in Germania prediligono altre bevande?
Date queste premesse, l’Italia ha una posizione da difendere: frizzanti e fermi rappresentano quasi la metà del mercato, ma dobbiamo generare più valore, ad esempio, nel mondo degli spumanti. Concludendo e considerate le difficoltà del momento, sarebbe già un successo mantenere nel 2023 le posizioni acquisite”.
Il mercato del vino nell’Osservatorio Wine Monitor di Nomisma
Wine Monitor è l’osservatorio di Nomisma dedicato al mercato del vino. Si tratta di uno strumento che, integrando analisi di dati e strumenti di market intelligence e consumer insight, supporta le imprese vitivinicole e le istituzioni nel decifrare i complessi scenari che caratterizzano il settore, con l’obiettivo di migliorare le strategie di business e individuare nuove opportunità.
Per informazioni sul servizio è possibile scrivere a: denis.pantini@nomisma.it