Nonostante una difficile congiuntura economica, gli italiani non rinunciano alle fragole, che registrano performance in controtendenza rispetto al generale calo dei consumi ortofrutticoli. I consumatori, inoltre, sempre più sensibili ai temi della sostenibilità, manifestano una crescente attenzione verso le fragole biologiche e il packaging finale.
Sono queste le principali evidenze presentate in occasione del convegno “La fragola: l’innovazione varietale sostenibile come fattore di sviluppo della produzione e del consumo”, promosso da Nova Siri Genetics.
Alla tavola rotonda hanno partecipato Chiara Volpato, Senior Project Manager Nomisma, Carmela Suriano e Nicola Tufaro, Nova Siri Genetics, Manuela Soressi, Il Sole 24 Ore, Claudio Scalise, SG Marketing Agroalimentare, Jorge Duarte, Hortitool Consulting Lda e Amine Bennani, Associazione Marocchina Produttori Piccoli Frutti.
Territorio e filiera fra criticità climatiche e rincari. “Ma gli italiani non rinunciano alle fragole”, Chiara Volpato – Nomisma
Il comparto fragolicolo in Italia, pur con dinamiche diversificate a seconda del sistema produttivo (in serra o in piena aria) e delle aree geografiche che raggruppano i principali poli produttivi, deve fare i conti con diverse sfide di mercato.
Per quanto riguarda la produzione, in Italia sussistono dinamiche territoriali diversificate a seconda del sistema adottato: a ridursi sono soprattutto le fragole in piena aria, un risultato negativo dovuto al decremento registrato nel polo del Nord Est, che con Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige copre 2/5 della produzione nazionale.
Di contro, per le fragole in serra la diminuzione è più contenuta: -17% in un decennio (contro il -33% per piena aria), trainato in questo caso dal calo produttivo sia del polo Campano-Lucano che da quello Veneto, con le rese che nel complesso si mantengono stabili.
In un quadro congiunturale a tinte fosche con criticità climatico-ambientali (deficit idrico in primis) e rincari dei costi (energetici e degli input produttivi), si riduce la redditività delle imprese e persiste – almeno nel breve periodo – un bacino di consumatori a due velocità: c’è, infatti, chi mette in atto strategie di risparmio nel carrello (anche) alimentare e chi, invece, punta su prodotti di alta qualità e sempre più sostenibili.
“Ma nonostante le premesse, gli italiani non rinunciano alle fragole che, pur rappresentando una quota limitata degli acquisti di ortofrutta (circa il 3% – CSO Italy), sono contraddistinte da un trend positivo, con performance in controtendenza rispetto al calo dei consumi ortofrutticoli nel complesso, benché con un crescente ruolo dei discount. Aspetto, quest’ultimo, che conferma la messa in atto di strategie di risparmio da parte degli italiani. È ancora un consumo contraddistinto da marcata stagionalità, che si concentra nel periodo primaverile ed estivo, nonostante il progressivo allargamento del calendario delle disponibilità del prodotto”– osserva Chiara Volpato, Senior Project Nomisma.
Sostenibilità: attenzione alle fragole biologiche e al packaging
Per quanto riguarda il tema della sostenibilità, il consumatore di fragole pone particolare attenzione sia al prodotto e alla relativa filiera produttiva che al suo packaging finale, con un italiano su due che in futuro cercherà prodotti senza eccessi di imballaggio e con confezioni sostenibili (Osservatorio Nomisma sul Packaging del Largo Consumo).
“In un contesto così sfidante per il comparto fragolicolo risulta imperativo strutturarsi per essere in grado di rispondere alle minacce, ma soprattutto alle opportunità dell’attuale quadro di mercato, attuando strategie di innovazione per una maggiore sostenibilità sia in termini economici che ambientali della filiera, ottimizzando le performance produttive e il profilo reddituale delle produzioni colturali” – suggerisce Chiara Volpato.
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Immagine in evidenza di: BUL METIN/Shutterstock