I consumatori italiani riconoscono il valore aggiunto delle certificazioni. Ecco perché in futuro i marchi Dop, Igp, Biologico e Sostenibile saranno sempre più importanti, con evidenti riflessi sul mercato, sulla produzione e sulle scelte strategiche delle aziende vitivinicole.
Sono queste le evidenze emerse dal Report Wine Monitor di Nomisma, diffuso assieme all’Annual Report 2021 di Valoritalia, società leader in Italia nella certificazione dei vini.
“Origine, sostenibilità e attenzione alla salute rappresentano le tre direttrici principali nella scelta di consumo degli italiani in questo “new normal”. Si tratta di tematiche che coinvolgono necessariamente anche il vino – ha dichiarato Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare & Wine Monitor di Nomisma – e le imprese vitivinicole hanno compreso benissimo l’orientamento “green” dei consumatori, tanto che il 90% delle aziende prevede che nei prossimi due anni i consumatori mostreranno un crescente interesse per i vini biologici e sostenibili”.
L’Osservatorio Nomisma per Valoritalia ha realizzato due survey, una rivolta ai consumatori di vino e l’altra alle imprese vitivinicole, ciascuna ripetuta a distanza di un anno l’una dall’altra (a settembre 2020 e 2021) con l’obiettivo di indagare su ruolo, perception e awareness delle certificazioni nel vino, con un particolare focus al tema della sostenibilità.
Di seguito alcuni dei risultati dell’Osservatorio, partendo dall’indagine rivolta ai consumatori.
I consumatori riconoscono il valore aggiunto delle certificazioni
L’85% dei consumatori riconosce una qualità superiore dei vini DOP/IGP rispetto a quelli comuni. Questa certificazione, nella percezione degli italiani, porta in dote più “sicurezza e controlli” (per l’80%), la “tracciabilità” del prodotto (78%) e migliori “caratteristiche organolettiche” (73%).
Se ci spostiamo sui vini Bio, la percentuale di chi vede una qualità superiore rispetto ai vini convenzionali si attesta al 59%, con un balzo di sei punti in avanti rispetto al 2020, ma è il “rispetto per l’ambiente” (75%) il valore aggiunto più riconosciuto.
Ma in cosa consiste il valore aggiunto dei vini sostenibili per i consumatori? risiede principalmente in tre fattori strettamente connessi alla tutela dell’ambiente: minor utilizzo di pesticidi/fertilizzanti (per il 24% dei consumatori), rispetto dell’ecosistema e della biodiversità (18%) e minor uso di energia (14%). Ma a registrare un sensibile incremento rispetto al 2020 è l’attenzione rispetto ai risvolti sociali e paesaggistici legati alla produzione di vino sostenibile che deve infatti garantire lo sviluppo economico e sociale dell’azienda (secondo il 6% dei consumatori, il 5% nel 2020) ma anche rispettare il patrimonio culturale/paesaggistico del territorio in cui viene prodotto (dal 5% al 7%).
Il valore dato alle certificazioni è destinato a crescere nella percezione dei consumatori
La survey rivolta ai consumatori mostra un orizzonte di crescita non trascurabile, considerando che tutti i numeri riconducibili alla notorietà delle certificazioni green segnano nel 2021 un incremento percentuale rispetto al 2020.
Nel dettaglio: l’86% (+3 punti percentuali rispetto al 2020) dei consumatori conosce la certificazione biologica, il 58% ha visto e acquistato un vino con il logo bio (+2 punti percentuali).
La certificazione sostenibile è nota al 62% (+2 punti percentuali), ma solo il 18% dei consumatori dichiara di conoscere i loghi attualmente utilizzati in Italia per il vino (VIVA e Equalitas), tanto che solo il 6% dei wine users ha comprato un vino sostenibile nell’ultimo anno.
Supera la notorietà dei vini sostenibili, il marchio di certificazione volontaria SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata), conosciuto da 2 consumatori su 4 e riconosciuto visivamente dal 21% dei consumatori.
Le aziende e i fattori di successo di un vino: notorietà del brand, provenienza italiana, marchio bio e sostenibilità
La seconda survey Nomisma si è concentrata sulle imprese vitivinicole. Notorietà della marca del produttore (46%), provenienza italiana (30%), marchio biologico (30%) e sostenibilità (28%) spiccano fra i fattori che, interpellando le aziende del settore, determinano oggi il successo dei vini sul mercato italiano ed estero e sono divenuti ancora più preziosi dopo il COVID.
Il trend “green”, sempre secondo le aziende interpellate, è destinato a consolidarsi nel prossimo futuro, in virtù dei nuovi comportamenti d’acquisto dei consumatori, con evidenti riflessi sulle scelte di produzione delle aziende vitivinicole italiane stesse. I risultati dell’indagine, infatti, indicano che le aziende prevedono che nei prossimi due anni i consumatori mostreranno un crescente interesse verso i vini “biologici” e “sostenibili” (per l’89% delle imprese intervistate), “a basso contenuto alcolico” (45%) e “senza solfiti” (43%).
Le aziende sono pertanto sollecitate dal mercato a dotarsi di strategie sostenibili. Per l’83% di loro è un dovere, una responsabilità nei confronti dell’ambiente, delle generazioni future e della collettività. Solo il 6% delle aziende percepisce questo input come un obbligo imposto dal mercato.
Si spiegano così le motivazioni per le quali la sostenibilità è già parte integrante delle strategie aziendali e un “tema rilevante” per il 93% di loro. In particolare, il 27% delle imprese vitivinicole sta già progettando delle iniziative a riguardo, il 24% ha in corso un progetto di certificazione di Sostenibilità, il 27% ha già in atto delle iniziative concrete e il 15% si è già certificata con uno standard di Sostenibilità (Equalitas o Viva).
Wine Monitor, l’Osservatorio sul mercato del vino
Wine Monitor è l’Osservatorio di Nomisma dedicato al mercato del vino, eccellenza del Made in Italy. Si tratta di uno strumento completo e in continua evoluzione che ha l’obiettivo di aiutare le imprese vitivinicole e le istituzioni a interpretare le dinamiche del mercato e suggerire strategie di marketing e di business.
L’Osservatorio Wine Monitor può soddisfare le esigenze di diversi target: imprese della filiera vitivinicola, associazioni di produttori, consorzi di tutela, banche, società finanziarie, istituzioni, giornalisti, ma anche studiosi e appassionati del mondo del vino.
Si tratta di uno strumento che mette a disposizione gratuitamente gli aggiornamenti sui mercati vitivinicoli italiani e stranieri: sottoscrivendo l’abbonamento annuale si potrà usufruire anche di dati più approfonditi e servizi innovativi, per orientarsi con chiarezza tra le dinamiche del mercato, in questo momento di grande cambiamento.
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