L’evoluzione della mobilità sostenibile, le prospettive future e la ripresa del settore automotive dopo l’emergenza del Covid-19: sono queste le tematiche affrontate dal 2° convegno nazionale “Circular Mobility — Il ciclo della mobilità sostenibile tra pubblico e privato”, organizzato da Sifà, Società Italiana Flotte Aziendali, e BPer Banca, con la presentazione in anteprima di tre importanti survey – dedicate rispettivamente alla Pubblica Amministrazione, ai cittadini e alle imprese – realizzate da Nomisma nell’ambito dell’Osservatorio E-MOBILITY 2021.
I risultati dell’Osservatorio sono stati al centro della tavola rotonda con illustri interlocutori, provenienti dal mondo istituzionale e pubblico, imprenditoriale e della ricerca, fra i quali Paolo Ghinolfi, Amministratore Delegato di SIFÀ – Società Italiana Flotte Aziendali, Luca Gotti, Responsabile Direzione Regionale Bergamo di BPER Banca, Claudia Maria Terzi, Assessore alle Infrastrutture Trasporti e Mobilità sostenibile Regione Lombardia, Gianantonio Arnoldi, Vice Presidente FNM e Amministratore Delegato Concessioni Autostradali Lombarde, Alessandro Vitale, Divulgatore Scientifico Fondazione Umberto Veronesi.
Vediamo ora, con il conforto dei dati e dei numeri, quali sfide e quali opportunità attendono il settore della mobilità nel prossimo futuro, cominciando dalle parole di Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomisma, che ha introdotto e insieme a Roberta Gabrielli, Project Manager Nomisma, presentato la ricerca.
“Sostenibilità e comportamenti virtuosi sono temi centrali che interessano tutta la società, ma vanno sostenuti dagli incentivi”
Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomisma, ha commentato i risultati della ricerca, evidenziando come «l’attenzione alla sostenibilità e l’adozione di comportamenti virtuosi a tutela dell’ambiente siano oggi più di ieri temi centrali che interessano tutta la società e che trovano tra i principali attori gli enti locali, le imprese e naturalmente i cittadini. Da qui la scelta di dedicare la terza edizione dell’Osservatorio sulla E-MOBILITY di Nomisma all’analisi della mobilità di questi tre importanti target in Italia. I dati mostrano l’accresciuta sensibilità delle aziende e degli enti locali sui temi della mobilità smart e sostenibile e l’interesse a inserire nella propria flotta auto ibride o elettriche in particolare se a noleggio a lungo termine.
L’Osservatorio ci restituisce un ulteriore insight particolarmente importante, la rinnovata fiducia dei cittadini e dei consumatori nel settore automotive: lontani dai risultati delle immatricolazioni del 2020 (453 mila nei primi 5 mesi), la prima parte del 2021 evidenzia una situazione di ripresa (741 mila immatricolazioni nei primi 5 mesi), in particolare per il noleggio a lungo termine (124 mila vs 75 mila). Guardando alla seconda parte dell’anno i dati da gennaio ad agosto 2021 vedono il NLT rappresentare il 15% del totale immatricolato rispetto al 12% del 2019, sinonimo di un cambio di paradigma, ancor più accentuato se si osservano le immatricolazioni delle auto elettriche che nei primi 9 mesi del 2021 sono quasi 34 mila mentre erano quasi 11 mila nell’interno 2019.
È importante ricordare che la sola attenzione alle tematiche “green” a nulla porta se non supportata da un adeguato sistema di incentivi in grado di accelerare la trasformazione, soprattutto alla luce di “Fit for 55”, il pacchetto di riforme climatiche pensato dall’Unione europea per ridurre, entro il 2030, le emissioni di anidride carbonica del 55% rispetto ai livelli del 1990».
Il mercato dell’auto in Europa e in Italia e la propensione verso l’auto green degli italiani, tra vantaggi e deterrenti
L’Osservatorio E-Mobility 2021 di Nomisma fa innanzitutto il punto sul mercato dell’auto, un settore particolarmente penalizzato dalla diffusione del Coronavirus. Il trend positivo di immatricolazioni registrato in UE, UK e EFTA fra il 2015 e il 2019 (+8%), infatti, ha subito un brusco arresto nel 2020 (-24% rispetto all’anno precedente). E non poteva essere altrimenti considerata la pandemia.
Ma i primi mesi del 2021 segnalano un rimbalzo positivo (+53% rispetto a maggio 2020) che lascia ben sperare per il futuro del mercato automotive dell’Unione Europea. Numeri simili in Italia, dove a un crollo delle immatricolazioni durante il lockdown (-28% nel 2020 rispetto al 2019), sta seguendo una confortante ripresa (+64% la variazione gen-mag 2021/2020), ridimensionata tuttavia da alcuni ostacoli oggettivi (carenza dei microchip, blocco delle consegne, chiusura in agosto di rivenditori e fabbriche, ecc), che hanno portato a un calo inatteso le immatricolazioni a settembre 2021 (-33%) rispetto allo stesso periodo del 2020.
Vanno letti in questo contesto globale anche l’evoluzione del Noleggio a Lungo Termine (NLT), cresciuto a dicembre 2020 di 4,1 punti percentuali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e il numero delle immatricolazioni di auto ecologiche, più che raddoppiato nel periodo gennaio-settembre 2021 rispetto all’intero 2019 (pre Covid) e salito da 127 mila a oltre 320 mila unità di veicoli ibridi ed elettrici.
Fra i motivi per i quali nell’ultimo anno sono stati utilizzati veicoli ibridi o elettrici spiccano lo stile di vita attento all’ambiente (43%), la possibilità di accedere nel centro città e nelle ZTL (35%) e il minor costo chilometrico/di manutenzione (33%) oltre alla presenza di incentivi per l’acquisto (30%).
Questo si traduce in un’elevata probabilità di utilizzare veicoli green nei prossimi 12 mesi, sia elettrici (39%), sia ibridi/ibridi plug-in (60%) e perfino nella raccomandazione a farlo: 5 italiani su 10, infatti, consiglierebbero a un parente o amico un’auto elettrica, 4 su 10 una vettura ibrida.
Fra i fattori deterrenti, invece, affiorano le criticità evidenziate non solo dai privati, ma anche dagli Enti pubblici, legate ai costi elevati di questa tipologia di veicoli (56% per gli ibridi, 57% per i veicoli elettrici), alla mancanza di un’adeguata rete di punti di ricarica (38% per i veicoli elettrici) e all’offerta insoddisfacente di tali prodotti sul mercato dell’auto (30% per gli ibridi, 28% per gli elettrici). Mentre sarebbe incentivante, per chi ancora non utilizza auto ecologiche, l’abbattimento dei costi d’acquisto, l’aumento degli incentivi/detrazioni per l’acquisto e l’aumento dei punti di ricarica fuori e all’interno delle città.
Ma entriamo ora nel dettaglio delle tre survey di Nomisma dedicate rispettivamente alla Pubblica Amministrazione, ai privati cittadini e alle imprese.
Consumatori, imprese ed enti locali: le tre “anime” dell’Osservatorio Nomisma
L’Osservatorio E-MOBILITY 2021 di Nomisma, accanto alla ricognizione sulle variabili di scenario, fonda la propria attività sull’attivazione di un sistema di rilevazioni dirette su tre target d’interesse: consumatori, imprese ed enti locali.
Vediamo a questo punto i numeri principali rilevati e i riflessi sul mercato dell’automotive che si annuncia nei prossimi anni in profonda trasformazione, considerando da un lato la nuova mobilità degli italiani, rivoluzionata dalla pandemia, e dall’altro gli impulsi derivanti dal PNRR, votato alla transizione verso una mobilità più sostenibile.
Gli enti locali e il parco auto nella survey dedicata alla PA: una flotta ecologica per il 54% delle amministrazioni pubbliche
L’Osservatorio E-MOBILITY 2021 ha indagato per la prima volta il fenomeno della mobilità all’interno della Pubblica Amministrazione, mostrando dati e numeri interessanti. Vediamo quelli salienti. Il 97% degli Enti Pubblici in Italia è dotato di un parco auto: una percentuale in crescita rispetto al 2020, a dimostrazione di quanto, nel nostro Paese, il traffico su gomma sia ancora predominante rispetto a quello su rotaia, nave e aereo.
Mediamente, un Ente dispone di 27 veicoli, di cui 22,2 di proprietà e gli altri a noleggio (3,9) e in leasing (0,9). Il 3% ha solo automobili, mentre il 97% dispone di una flotta più articolata, che comprende furgoncini/camioncini (97%), moto/scooter (41%) e biciclette (24%). L’Indagine ha messo in luce, inoltre, l’intenzione di rinnovare il proprio parco auto nei prossimi 2-3 anni per il 47% degli Enti Pubblici o, addirittura, nei prossimi 12 mesi (17%).
Ma il dato che più fa riflettere dal punto di vista “green” è il seguente: un Ente su due (il54%), fra quelli che hanno un parco auto, dispone di unveicolo ibridoo elettrico, con alcune PA (il 4%) che possono vantare oltre il 50% di veicoli elettrici in dotazione.
La soluzione “green” nella PA. Perchè scegliere un’auto ibrida o elettrica?
La “Riduzione dell’inquinamento” (53%) e la presenza di “incentivi e detrazioni” (19%) sono gli aspetti che incidono di più sulla volontà di inserire un veicolo ecologico nel parco auto di un Ente pubblico. In particolare, 5 Enti su 10 scelgono veicoli ibridi o elettrici per limitare l’inquinamento dell’aria.
Fra i motivi, invece, per i quali una PA rinuncia all’auto ecologica, il costo elevato è quello principale per il 59% (6 Enti su 10). Per questo, il potenziamento degli incentivi e/o delle detrazioni (34%) e lo stesso abbattimento del costo d’acquisto (23%) sono indicati come gli aspetti che maggiormente potrebbero influire sulla scelta di inserire veicoli ibridi o elettrici nel proprio parco auto.
Le azioni adottate dagli Enti a supporto della mobilità “green”
Se, da un lato, la Pubblica Amministrazione “dà il buon esempio” privilegiando veicoli green nell’esercizio delle proprie funzioni, dall’altro deve adottare una serie di misure idonee a incentivarne l’utilizzo da parte della collettività e dei privati.
Ma quali sono le azioni più frequentemente adottate dagli Enti per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e sostenere le scelte green dei cittadini in materia di mobilità? Innanzitutto, la maggiore diffusione di punti per la ricarica (50%), a seguire gli incentivi per l’acquisto (40%), la possibilità di accedere nei centri storici e nelle ZTL (27%) e i parcheggi gratuiti (17%).
La survey sul consumatore svela le abitudini di mobilità a cavallo della pandemia: diminuiscono gli spostamenti e i km percorsi, anche a inizio 2021
L’aggiornamento 2021 della survey sulla popolazione realizzata da Nomisma nel 2019 ha intercettato lo scenario evolutivo e i mega trend della mobilità dal punto di vista dei privati, al fine di valutare l’impatto del Covid-19 sui trasporti e anticipare gli effetti della transizione green, valutando gli scenari offerti da mobilità elettrica e sostenibile.
La prima evidenza restituisce un quadro già noto all’opinione pubblica: durante il primo lockdown del 2020 l’Italia si è fermata e gli spostamenti sono ripresi solo a maggio 2020, ma con cautela, mantenendo comunque in tutte le Regioni un trend negativo rispetto ai primi due mesi dell’anno, quando la pandemia era ancora uno spettro lontano.
Solo per Natale, i km percorsi tra le regioni dello Stivale hanno fatto registrare un aumento, a conferma di quanto questa festività sia irrinunciabile per molti italiani, che infatti hanno ricominciato a muoversi proprio fra il 25 e il 26 dicembre.
Tuttavia, nemmeno con l’inizio del 2021 e il “giallo rafforzato” introdotto in quasi tutto il Paese come misura di contenimento del virus, movimenti e km percorsi sono tornati sui livelli pre Covid, soprattutto in quelle regioni del Nord (Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna) dove lo smart working e le riunioni online si sono maggiormente diffuse.
I pendolari in Italia prima e dopo il lockdown: luci ed ombre dei mezzi pubblici nella percezione dei cittadini
Nel 2019, prima della Pandemia, i pendolari in Italia erano il 56% della popolazione residente, divisi fra occupati (37%) e studenti (19%). Un “popolo” in movimento concentrato al Nord e nelle aree metropolitane (centrali e periferiche) che, per spostarsi e raggiungere il luogo di lavoro e/o di studio, prediligeva (e predilige) i mezzi privati rispetto a quelli pubblici (65% contro il 18%), impiegando mediamente 25 minuti per i propri spostamenti.
Ed è proprio a proposito dei mezzi pubblici che l’Osservatorio mostra i maggiori riflessi del Covid: chi li utilizza come o più di prima, infatti, denuncia un maggior senso di rischio di contagio (55%), causato dal mancato rispetto del distanziamento (54%), pur trovando gli stessi “molto meno affollati rispetto al passato” (22%).
Fra chi, invece, li utilizza di meno o ha smesso di utilizzarli, i principali motivi risiedono nel timore di essere contagiati (per 4 italiani su 10) o perché sono mutate le esigenze di spostamento (35%).
Le nuove abitudini di mobilità degli italiani: veicoli green, biciclette, monopattini e car sharing
La pandemia ha accresciuto la propensione degli italiani verso i veicoli green e le forme di mobilità dolce, come la bicicletta e il monopattino. L’auto resta il mezzo di spostamento principale per due italiani su tre, ma si consolidano e crescono nuove abitudini di mobilità: 2 milioni di biciclette (+17%) e 280 mila ebike (+ 44%) vendute nel 2020; +140% a valore di monopattini elettrici, hoverboard e one wheel, sempre nel 2020. E se nel pieno della pandemia erano comprensibilmente diminuiti il car sharing (-27% la variazione 2020-2019) e i noleggi (-53%), i primi mesi del 2021 indicano una netta ripresa dei due segmenti.
L’auto di domani: un’utilitaria di proprietà…
Nel biennio 2019-2020 un italiano su tre pensava di acquistare o noleggiare a lungo termine una nuova automobile, valutando preventivi, ricercando informazioni, chiedendo consigli e così via. Una manifestazione di interesse che si è concretizzata per il 27% dei casi, è proseguita per il 35% ed è stata rimandata (29%) o abbandonata (9%).
Il 62% degli acquisti è stato finanziato per l’intero importo (25%) o parzialmente (37%), mentre sono stati quasi 500 mila (1 su 4) i noleggi a lungo termine.
Quattro italiani su dieci (46%) hanno scelto una utilitaria, il segmento preferito anche da coloro che stanno ancora riflettendo sull’acquisto; più di due italiani su dieci (26%), invece, si sono orientati verso un SUV, seguono in questa particolare graduatoria la berlina (17%), il monovolume (7%) e la station wagon (4%).
Ancora netta la prevalenza, per quanto riguarda i carburanti, di benzina (39%) e diesel (37%), seguiti dal motore ibrido (12%).
Chi, infine, ha deciso di rinunciare all’acquisto, lo ha fatto perché ha preferito orientare altrove il proprio investimento (37%), poiché ha diminuito il reddito familiare a causa della pandemia (32%) oppure ha riscontrato minori esigenze di spostamento (21%).
… ibrida o elettrica
Nonostante nel biennio oggetto dello studio siano prevalse le forme di motorizzazione classiche (benzina e diesel), il ruolo assunto dalle auto green diventa ogni giorno più importante. Nei primi 9 mesi del 2021 le immatricolazioni delle auto ibride sono state più che doppie (289.082) rispetto all’intero anno 2019. Tra i principali vantaggi che portano alla scelta di utilizzare i veicoli elettrici – raccontati dagli stessi utilizzatori – emergono il libero accesso al centro città e alle zone ZTL (86%), l’esenzione del pagamento del bollo (80%), la comodità di guida (71%), il parcheggio gratuito e il consumo chilometrico (69%). Se si guarda al futuro, nei prossimi 12 mesi 4 italiani su 10 attualmente utilizzatori/possessori continueranno ad impiegare con alta probabilità veicoli elettrici e 6 su 10 veicoli ibridi.
Il noleggio a lungo e breve termine: un’auto sempre nuova e meno burocrazia
Quale può essere il contributo del noleggio a lungo termine (NTL) alla mobilità sostenibile? I dati dell’Osservatorio individuano un nuovo mega trend che può costituire una ulteriore leva per la rivoluzione green. Nel 2019 i veicoli immatricolati per il noleggio a lungo termine (NLT) erano 282 mila: di questi, 3014 unità con motore elettrico (l’1,3%). Ma la pandemia ha interrotto il trend positivo del noleggio di un’auto nuova: -35% rispetto al +48% registrato nel quinquennio 2015-2019.
Eppure, anche in questo segmento di mercato, si intravedono nei primi mesi del 2021 i segnali di un’inversione di tendenza (+65% per il NLT, +12% per il NBT, rispetto al periodo gennaio-maggio 2020).
Fra i vantaggi principali del noleggio a lungo termine, la possibilità di avere a disposizione un’auto sempre nuova (44%), la minore burocrazia (41%) e l’assenza di costi aggiuntivi (39%). Di contro, pesano alcuni svantaggi, tra i quali il vincolo prestabilito di più anni (40%), la mancata proprietà del bene (39%), l’esistenza di tipologie contrattuali più vantaggiose come il noleggio a breve termine (36%) e il divieto di utilizzo dell’auto da parte di persone non indicate nel contratto (36%).
La mobilità condivisa, lo sharing e il monopattino elettrico: due italiani su dieci vi ricorreranno nel 2021
La sezione conclusiva della survey dedicata alla popolazione apre uno sguardo sul futuro e racconta le nuove forme di mobilità che si stanno diffondendo in Italia, come la mobilità condivisa, lo sharing e il monopattino elettrico:
- Il 93% degli italiani ha sentito parlare della mobilità sostenibile e ritiene di conoscere molto bene l’argomento e le sue finalità (ridurre gli impatti economici, sociali e ambientali in primis) nel 34% dei casi.
- Monopattino, bike, scooter e car sharing erano già nel 2019 realtà consolidate, con 38 province con almeno un servizio di micromobilità di questo tipo adottato dagli Enti Pubblici. Una soluzione green e allo stesso tempo funzionale per risolvere le problematiche delle città, come la mancanza di parcheggi, apprezzata dalla comunità.
- In Italia, sono più di 1,2 milioni, il 3% della popolazione, i possessori di un monopattino elettrico, balzato alle cronache nell’era del Covid. Oggi, un italiano su quattro (il 27%) ha già valutato l’acquisto e il 10% lo farà molto probabilmente entro la fine del 2021.
Non deve sorprendere dunque l’ultima evidenza mostrata dall’indagine: nel 2021 più di due italiani su dieci ricorreranno senza remore alla mobilità condivisa, della quale hanno un’opinione mediamente o molto buona.
La terza indagine sulle imprese: il parco auto delle aziende nel settore meccanica e le prospettive per un futuro sostenibile
L’analisi delle imprese, concentrata nel settore della meccanica, oggetto della terza survey Nomisma, ha rilevato che 7 aziende su 10 sono dotate di un parco auto. Di queste l’89% ha in dotazione fino a 5 veicoli, mentre il 14% può usufruire di almeno una vettura elettrica o ibrida. Ma per le imprese, “green” non significa solo automobile: il 4% infatti ha in dotazione altri veicoli (non auto) ecologici.
Con queste basi il prossimo futuro appare ancora più sostenibile, se è vero che nei prossimi 12 mesi, per viaggi di lavoro e spostamenti inerenti l’attività lavorativa, il 14% delle imprese acquisteranno con alta probabilità, anche in leasing, veicoli elettrici o ibridi, il 7% li prenderà a Noleggio Lungo Termine e il 9% ne usufruirà grazie alla formula del noleggio occasionale.
Sono evidenti i punti di forza di questa nuova condotta aziendale: minori costi chilometrici (90%), esenzione del pagamento del bollo (90%), accesso libero al centro/zone a traffico limitato (60%), disponibilità di incentivi e detrazioni (60%), comodità di guida (50%), parcheggi gratuiti (50%) fino all’immagine stessa dell’azienda (50%).
Osservatorio E-Mobility: lo strumento per monitorare la mobilità elettrica e sostenibile
L’Osservatorio E-Mobility nasce nel 2018 con lo scopo di monitorare la mobilità smart, sostenibile ed elettrica, per sensibilizzare sul tema e favorire le politiche delle pubbliche amministrazioni a sostegno di queste pratiche.
In particolare, l’Osservatorio E-Mobility fornisce informazioni sulle dimensioni del mercato e sulla domanda dei soggetti interessati, quali enti pubblici, aziende produttrici e consumer.
Per informazioni, osservatori@nomisma.it