Sono oltre 1.300 le imprese in Trentino con certificazione biologica, in forte aumento nell’ultimo decennio (+139%): si tratta in gran parte di produttori di generi alimentari, impegnati in un mercato orientato verso l’export, soprattutto in quei paesi dove il prestigio del Made in Italy si riflette sulle scelte dei consumatori.
Sono questi gli spunti di riflessione emersi dall’indagine realizzata da Nomisma per Trentino Sviluppo, l’Agenzia della provincia autonoma di Trento incaricata di promuovere in modo sostenibile il Sistema Trentino attraverso l’innovazione, il marketing e la collaborazione fra aziende.
Lo studio si è concretizzato nella mappatura del cluster delle imprese bio e nella realizzazione di una survey di approfondimento sul consumatore francese con l’obiettivo di identificare status, posizionamento e potenzialità di sviluppo per i prodotti bio trentini sul mercato transalpino.
All’evento di presentazione, tenutosi presso la Camera di Commercio di Trento, hanno partecipato: Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria, Retail e Servizi Nomisma; Silvia Zucconi, Responsabile Market Intelligence Nomisma; Renata Diazzi, Direttrice Trentino Sviluppo, e Daniela Pedrotti, Project Manager dell’Area Crescita Imprese Consolidate.
I numeri chiave del bio Trentino – di Emanuele Di Faustino
In Trentino i numeri del comparto biologico sono stabili rispetto all’anno scorso, dopo un decennio di forte crescita. Sulla base della mappatura sviluppata da Nomisma, l’82% delle imprese bio è rappresentato da produttori, principalmente imprese impegnate nella coltivazione di uva da vino, altra frutta e ortaggi e nell’allevamento. Vi sono, poi, 151 imprese trasformatrici attive in primis nella produzione di vino e, a seguire, conserve vegetali, prodotti da forno, formaggi e altri prodotti lattiero-caseari, miele e salumi. Infine sul territorio sono attive 72 imprese che si occupano di altre attività quali commercio, distribuzione e trasporti.
Export: ruolo, mercati, fattori di successo e ostacoli
Le evidenze emerse dalla survey di Nomisma – che ha coinvolto un campione di imprese biologiche trentine – hanno evidenziato innanzitutto un marcato orientamento all’export: ben il 55% delle imprese intervistate ha infatti venduto i propri prodotti agroalimentari a marchio bio sui mercati internazionali.
“La Germania, anche per prossimità geografica e affinità culturali, è il principale mercato estero di destinazione dei prodotti biologici delle aziende del Trentino ed è indicata dal 61% delle imprese intervistate; seguono Francia, Stati Uniti, Austria e Regno Unito. Da sottolineare come, viste le dimensioni, la Germania venga indicata anche come il mercato estero con le maggiori prospettive di crescita per i prossimi anni per i prodotti agroalimentari biologici made in Trentino” – afferma Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria, Retail e Servizi di Nomisma.
Ma quali sono i fattori che decretano il successo dei prodotti bio trentini sui mercati esteri? L’interesse del consumatore straniero per il Made in Italy in generale e la qualità dei prodotti bio dell’azienda (indicati rispettivamente dal 67% e dal 64% delle imprese che esportano biologico) sono i principali fattori di successo del bio trentino nel mondo. A seguire, l’interesse del consumatore straniero per i prodotti del Trentino, quello per i materiali sostenibili del packaging del prodotto e l’equivalenza del marchio bio europeo.
Gli ostacoli maggiormente percepiti dalle imprese trentine riguardano, invece, i costi per promuovere il prodotto/l’azienda nel Paese di interesse e la scarsa conoscenza del Trentino all’estero (entrambi segnalati dal 39% delle imprese).
Strategie, fabbisogno di supporto e ruolo di Trentino Sviluppo
Per quanto riguarda le strategie aziendali, le imprese intervistate hanno dichiarato di puntare principalmente sull’organizzazione aziendale, sulla ricerca di nuovi partner commerciali all’estero e sulla comunicazione aziendale. Non vanno trascurate la partecipazione a fiere ed altri eventi in Italia e all’estero e l’individuazione di nuovi mercati esteri di destinazione per i prodotti dell’azienda.
In merito invece alla necessità di supporto, la ricerca di nuovi partner commerciali in Italia e all’estero è l’elemento per il quale le imprese fanno più affidamento a terzi (indicato dal 36% delle imprese).“Ma quali sono i soggetti terzi a cui si rivolgono le aziende bio del Trentino per avere supporto tecnico, organizzativo, consulenziale? Le società private di consulenza e servizi sono le più richieste (principalmente per la formazione aziendale); segue in seconda posizione Trentino Sviluppo che, in particolare per il supporto legato all’internazionalizzazione, viene indicata da 5 aziende su 10 e, al terzo posto a pari merito, la provincia di Trento e la Camera di Commercio. Al riguardo, più di 9 imprese intervistate su 10 conoscono Trentino Sviluppo e circa la metà ha usufruito dei suoi servizi nel corso degli anni” – illustra Di Faustino.
L’export bio Made in Italy, di Silvia Zucconi
La seconda parte della presentazione dell’indagine Nomisma si è aperta con un overview dell’export Made in Italy bio.
Nel 2022 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno raggiunto i 3,4 miliardi di euro, registrando un +16% rispetto al 2021.
“Il riconoscimento del bio Made in Italy sui mercati internazionali è testimoniato anche della crescita di lungo periodo (quasi triplicato rispetto al 2012) e dalla quota di export sul paniere Made in Italy (pari al 6% sull’export agroalimentare italiano totale nel 2022)” – spiega Silvia Zucconi, Responsabile Market Intelligence di Nomisma.
La gran parte delle esportazioni riguarda il food mentre il ruolo del vino che incide per il 19% dell’export bio.
I mercati europei target per il bio Trentino e il ruolo chiave della Francia
Germania, Austria, Svizzera, Francia e Danimarca sono cinque mercati esteri particolarmente rilevanti per il comparto biologico in generale e di forte interesse per i prodotti delle imprese trentine. Nello specifico, la Francia è il terzo mercato al mondo per valore delle vendite di prodotti bio sul mercato interno dopo Germania e Stati Uniti. La spesa media per persona in prodotti biologici in Francia si attesta intorno ai 187 euro, un dato simile a quello del mercato tedesco ma distante da Austria e soprattutto Svizzera e Danimarca. Questi ultimi 3 mercati, oltre che per una maggiore spesa pro-capite, si caratterizzano anche per una più alta incidenza del bio sul mercato.
Il bio in Francia e il prestigio del Made in Italy sul mercato transalpino
I dati della consumer survey di Nomisma – che ha coinvolto un campione di responsabili di acquisto della spesa alimentare con l’obiettivo di identificare status, posizionamento e potenzialità di sviluppo per i prodotti bio del Trentino sul mercato francese – confermano una ampia diffusione del bio in Francia: quasi 9 famiglie su 10, infatti, hanno consumato un prodotto alimentare o una bevanda a marchio biologico nel corso del 2022.
Tra gli altri fattori che fanno della Francia un mercato ad alto potenziale per il bio ci sono, da un lato, la quota di heavy user e, dall’altro, il forte interesse per tali prodotti, con il marchio bio come rilevante criterio di scelta quando acquista prodotti alimentari.
Nel confronto internazionale, per i consumatori francesi l’Italia si posiziona al secondo posto dopo la Spagna tra i Paesi che producono i prodotti bio di maggiore qualità. Grazie a questa ottima percezione, i prodotti bio italiani trovano larga diffusione in Francia, tanto che il 58% delle famiglie francesi ha acquistato un prodotto alimentare Made in Italy a marchio biologico nel corso del 2022.
Il potenziale del food Trentino e il ruolo del bio
Sebbene solo il 12% dei francesi dichiari di aver assaggiato prodotti alimentari tipici del Trentino – tra cui spiccano formaggi, vino, speck e altri salumi – si denota un forte interesse verso il food trentino, con il 63% degli intervistati che vorrebbe assaggiarli.
Pochi ostacoli, di contro, si registrano per lo sviluppo del food Made in Trentino: il 44% dei consumatori si dice interessato all’acquisto di un prodotto alimentare di origine trentina se lo trovasse nei negozi che frequenta abitualmente. Tra gli indecisi, invece, un fattore che potrebbe incentivare l’acquisto – oltre alla presenza di sconti e promozioni – è rappresentato proprio dalla presenza del marchio bio.
Ma quali sono i prodotti più promettenti per il bio Made in Trentino in Francia? Formaggi, salumi, frutta fresca e vino sono i prodotti a marchio biologico per i quali i consumatori francesi sarebbero più interessati.
“Il monitoraggio realizzato da Nomisma per Trentino Sviluppo fa emergere alcune aree di lavoro fondamentali per incrementare conoscenza e consapevolezza verso il Trentino e i suoi prodotti agroalimentari con marchio bio. Due sono gli strumenti attraverso i quali i francesi vorrebbero conoscere meglio i prodotti bio del Trentino: canali digital, in primis i social network, e attività di degustazione sia presso i punti vendita che nella ristorazione.” – conclude Silvia Zucconi.
Nomisma, ricerca e consulenza strategica per imprese, enti pubblici e associazioni
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