Il ruolo del biologico oggi e le prospettive per un nuovo sistema agroalimentare a Rivoluzione Bio 2022

Market Intelligence

Manca poco più di un mese alla IV edizione di Rivoluzione Bio, gli Stati Generali del biologico, evento promosso da BolognaFiere in collaborazione con Federbio e Assobio, che dal 2019 si riuniscono in occasione del SANA di Bologna per fotografare i numeri del settore e individuare le prospettive di sviluppo di un comparto che rappresenta l’orgoglio del Made in Italy.

Quali sono i temi principali che saranno affrontati nell’edizione 2022, in programma l’8-9 settembre e quali le principali novità di questa edizione? Ne abbiamo parlato con Silvia Zucconi, Responsabile Market intelligence di Nomisma, e Leonardo Pugliese, Responsabile comunicazione e relazioni esterne Federbio in merito al progetto Being Organic in EU.

Quali sono i temi principali che saranno affrontati nell’edizione 2022 di Rivoluzione Bio?

Rivoluzione Bio 2022 sarà protagonista a SANA con due giornate, l’8 e il 9 settembre, e 4 sessioni dedicate ai temi strategici per il settore dell’agroalimentare biologico, con la partecipazione di policy maker, esperti e professionisti.

L’8 settembre, in occasione della prima tavola rotonda, si parlerà di politiche europee e nazionali per un nuovo sistema agroalimentare (ore 11); il secondo appuntamento, invece, analizzerà gli aggiornamenti dai mercati rilevati dall’Osservatorio SANA (ore 14.30), con i numeri chiave in Italia e il bio Made in Italy sui mercati internazionali.

Il 9 settembre la prima sessione di lavori (ore 10.30) esaminerà il ruolo dell’agricoltura biologica oggi, tra crisi climatica, conflitti in Europa e transizione ecologica, mentre nel pomeriggio (ore 14.30) saranno discusse le prospettive del bio e i nuovi trend nella ristorazione commerciale e collettiva.

Rivoluzione Bio 2022 sarà dunque il luogo di confronto tra istituzioni, business leader ed esperti del settore, per facilitare la riflessione sul futuro del settore biologico.

Quale sarà la novità di maggiore rilievo della IV edizione?

Sono due le novità di maggiore rilievo di Rivoluzione Bio 2022: la prima è che questa IV edizione è promossa all’interno del progetto Being Organic in EU, importante iniziativa di respiro internazionale, volta ad aumentare la consapevolezza dei consumatori e degli operatori commerciali sui metodi/standard di produzione biologica dell’UE e sul logo biologico dell’UE in Germania e Italia.

La seconda riguarda l’allargamento degli stati generali del biologico a 4 sessioni di lavori, rispetto alle due dell’edizione 2021, per allargare il dibattito e il confronto al maggior numero di stakeholder possibile. 

Transizione ecologica e sostenibilità. Che ruolo giocano questi due aspetti, oggi centrali, nel programma di Rivoluzione Bio 2022?

Transizione ecologica e sostenibilità sono, allo stesso tempo, il motore e la cornice di Rivoluzione Bio. Sempre di più la ricerca della sostenibilità guida le scelte d’acquisto degli italiani e la transizione ecologica accompagna la crescita delle aziende agroalimentari bio. 

Basti pensare che quasi un consumatore su due, il 45%, associa i valori della sostenibilità proprio ai prodotti biologici. L’agricoltura biologica è ormai centrale nel settore agroalimentare e Rivoluzione Bio è un’occasione di incontro di riflessione per definirne il ruolo, divenuto sempre più centrale nel contesto attuale.

In che modo Rivoluzione Bio può facilitare le riflessioni sul futuro del mercato biologico e promuovere il Piano di Azione nazionale, indispensabile per rispondere alle complesse sfide ambientali, sociali e climatiche ci aspettano nei prossimi anni?

L’edizione 2022 di Rivoluzione Bio intende allargare il dibattito al maggior numero di stakeholder possibile, dalle istituzioni alle imprese, per agevolare il confronto fra tutti gli attori della filiera, cercare soluzioni ai problemi comuni, suggerire strategie di business e supportare gli interventi del Piano d’Azione Nazionale, contribuendo in questo modo alla crescita organica del comparto e delle imprese del settore. 

Questo non solo per rispondere alle sfide future, ma anche per monitorare criteri di scelta e preferenze dei consumatori di oggi e sostenere le aziende del comparto bio agroalimentare.

L’edizione 2022 di Rivoluzione Bio è realizzata nell’ambito del progetto Being Organic in EU. Di che cosa si tratta? Cosa comporta questo legame?

Being Organic in EU è un progetto di promozione europea volto ad aumentare la consapevolezza dei consumatori e degli operatori commerciali sui metodi/standard di produzione biologica dell’UE e sul logo biologico dell’UE in Germania e Italia, i due Paesi individuati come target di riferimento.

Si tratta di un progetto triennale, iniziato nel gennaio del 2022 e che si concluderà il 31 marzo 2025, promosso da FederBio, in collaborazione con Naturland DE e co-finanziato dalla Comunità Europea

Come anticipato, gli obiettivi principali di Being Organic in EU sono: 

  • aumentare la conoscenza dei prodotti bio e del logo verso i consumatori e gli operatori;
  • stimolare la domanda e incrementare i consumi dei prodotti europei certificati bio;
  • far conoscere le specificità e gli standard del biologico, come la sicurezza, la tracciabilità, il ruolo dell’etichetta, la certificazione bio.

Attraverso la sua attività e le sue azioni, Being Organic in EU desidera promuovere un sistema agroalimentare sostenibile, a sostegno delle politiche introdotte dal Green Deal, in linea con le strategie Farm to Fork e Biodiversity 2030 e con il “Piano d’azione europeo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica”.

Fra gli strumenti adottati da Rivoluzione Bio per decifrare lo stato di salute del mercato biologico e individuare soluzioni e strategie, spicca l’Osservatorio SANA, curato da Nomisma. Quali anticipazioni ci sono dal report che sarà presentato a Bologna?

L’Osservatorio SANA 2022, curato da Nomisma, è lo strumento di BolognaFiere che monitora il settore, attraverso l’analisi evolutiva dell’offerta e della domanda.

In questa edizione dell’Osservatorio, oltre a valutare l’andamento dei consumi, i criteri di scelta degli italiani e l’approccio alla spesa, è stato implementato un sistema di rilevazione che consentirà  monitorare le dinamiche di vendita nei diversi canali, valutando i trend della distribuzione moderna (con uno specifico focus dedicato ai discount) e sui consumi fuori casa, canale che è stato oggetto di una raccolta dati per valutare le potenzialità per il biologico viste le dinamiche di forte ripresa in questa fase post pandemia. 

I numeri dell’Osservatorio SANA, che saranno oggetto di riflessione durante l’evento, registrano una lieve flessione delle vendite a valore del biologico nella grande distribuzione, probabilmente causata dal difficile contesto (guerra e inflazione). Quali politiche e strategie sollecita e suggerisce Rivoluzione Bio per sostenere il settore in un momento così complesso? 

Dopo un biennio positivo 2020-2021 in cui il biologico ha “beneficiato” degli effetti della pandemia considerato l’aumentato interesse per valori quali salutismo e benessere, l’attuale contesto di instabilità con cui si è aperto il 2022, con il drammatico conflitto russo-ucraino e lo scenario inflattivo legato ai costi energetici e delle materie prime, sta modificando le abitudini di consumo degli italiani, con una lieve flessione delle vendite a valore del biologico in grande distribuzione (pari al -0,5 % nell’ultimo anno). Una tendenza, peraltro, riscontrata anche in altri Paesi europei con particolare riferimento alla Francia

Si tratta in ogni caso di un lieve rallentamento dopo anni di crescita costante e in un momento in cui si stanno riconfigurando i criteri di acquisto del consumatore complice la corsa dei prezzi. 

Per aiutare il settore in un momento così complesso occorre agire per sostenere i consumi. Come? Mai come ora è importante investire sulla conoscenza del consumatore, che non sempre ha una piena conoscenza sulle specificità degli standard produttivi e sui vantaggi del biologico. Fondamentale il sostegno alla ricerca, chiave determinante per assicurare al cittadino un’agricoltura sostenibile, innovativa. 

Fra gli approfondimenti dell’Osservatorio SANA troviamo la valutazione delle performance del bio sui mercati internazionali, realizzata con il supporto di ICE Agenzia – Piattaforma ITA.BIO. Che ruolo riveste il biologico italiano oltre confine?

I dati registrati dall’Osservatorio Sana, con il supporto di ICE Agenzia – Piattaforma ITA.BIO, sulle performance dei prodotti italiani bio sui mercati internazionali sono determinanti per completare il quadro sulle prospettive del biologico italiano. Nel 2021 le vendite all’estero di prodotti bio Made in Italy hanno registrato un incremento dell’11% rispetto al 2020, confermando un trend nel lungo periodo decisamente positivo: +150% dal 2009. 

Inoltre, la quota delle esportazioni bio sul totale dell’export è il 6%, esistono quindi opportunità di crescita rilevanti. 

Quali sono i prodotti più esportati all’estero e i Paesi stranieri che apprezzano maggiormente il Made in Italy bio?

I prodotti bio Made in Italy più apprezzati all’estero sono quelli della nostra tradizione agroalimentare: olio d’oliva extravergine, pasta, formaggi e vino. I mercati che apprezzano maggiormente i prodotti italiani biologici sono in Nord America: Stati Uniti e Canada.

Fra i temi inseriti nel programma dell’evento emerge un focus dedicato al vino biologico. Perché questa scelta?

Negli ultimi anni abbiamo registrato una forte crescita della consumer base di vino biologico, passata dal 17% del 2015 al 51% del 2021. 

Si tratta pertanto di un mercato con grandi potenzialità, come testimoniamo in modo chiaro due indicatori: il 32% degli user bio sono interessati ad accrescere i propri consumi qualora venisse allargata l’offerta a scaffale, mentre i non user ne vorrebbero comunque sapere di più per rivedere le proprie abitudini d’acquisto.

Come partecipare a Rivoluzione Bio

Iscriviti qui a Rivoluzione Bio e scarica il biglietto omaggio per accedere al SANA 2022. 

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