Qualche mese fa, sono stati presentati i dati della ricerca svolta da Nomisma per conto di Rekeep – principale operatore italiano nel settore dell’Integrated Facility Management – che mostrano i benefici ottenibili attraverso interventi di riqualificazione energetica e sismica sul patrimonio immobiliare pubblico italiano con l’obiettivo di garantire nuovo slancio all’economia del Paese dopo la crisi provocata dalla pandemia da Covid-19.
La ricerca, presentata in occasione della web conference organizzata da Il Sole 24 Ore “Un Green New Deal per il patrimonio immobiliare pubblico”, è stata aggiornata con dati suddivisi regione per regione, per mostrare in maniera evidente e trasparente quali investimenti sarebbero richiesti alle istituzioni locali e, soprattutto, quale sarebbe il loro ritorno in termini economici.
Riqualificazione di uffici e scuole: quali i risultati attesi in termini di generazione di valore?
L’urgenza di una riqualificazione – in particolare si fa riferimento a uffici comunali e scuole territoriali – nasce dal fatto che si tratta, in larga misura, di strutture datate e bisognose di ottimizzazioni dal punto di vista energetico e sismico.
I benefici per il Paese individuati dalla ricerca Nomisma sono di vario tipo: dal punto di vista economico, in particolare, si parla di un effetto moltiplicativo sul PIL pari a 3,6 volte la somma investita e di una rivalutazione di valore fino a oltre il 30% degli immobili delle Amministrazioni locali. Inoltre, la riqualificazione stessa degli edifici consentirebbe agli Enti Locali di risparmiare sulla manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture e di ottenere consistenti risparmi energetici.
Non dimentichiamo che gli interventi permetterebbero di conseguire anche degli importanti benefici per l’ambiente, ad esempio attraverso la riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, l’attivazione di un’economia circolare, la salvaguardia del suolo e la diminuzione dell’impatto sui cambiamenti climatici.
I risultati, regione per regione, del Green New Deal sul patrimonio pubblico italiano
Dopo aver analizzato il quadro a livello nazionale, Nomisma ha deciso di entrare più nello specifico e di evidenziare quelli che sarebbero i benefici per ogni regione italiana derivanti da interventi sul patrimonio immobiliare pubblico. In relazione agli uffici comunali e alle scuole territoriali, quindi, per ciascuna regione è stato quantificato l’investimento necessario per la riqualificazione energetica, per la messa in sicurezza sismica e per le spese tecniche. Inoltre, sono stati valutati gli impatti su:
- produzione
- occupazione
- valore aggiunto
- reddito da lavoro
Riassumiamo brevemente i risultati emersi dalla ricerca Nomisma, focalizzandoci, in particolare, su investimento necessario, impatto sulla produzione e posti di lavoro potenzialmente generati grazie a questi interventi.
Nord Italia
La Regione del Nord Italia per cui sono stati stimati un maggiore investimento e un più elevato impatto sulla produzione è la Lombardia, con un investimento pari a circa 5,99 miliardi di euro che potrebbero tradursi in un impatto sulla produzione di 21,7 miliardi e nella creazione di oltre 133 mila posti di lavoro. C’è poi l’Emilia-Romagna per cui Nomisma prevede una spesa di 3,29 miliardi di euro e un impatto di 11,9 miliardi, senza contare che gli interventi di riqualificazione permetterebbero di introdurre ben 73.053 nuovi occupati.
Sono invece 53.103 i posti di lavoro che si creerebbero in Veneto, a fronte di un investimento di circa 2,4 miliardi e un impatto sulla produzione di 8,7 miliardi di euro.
Per il Piemonte Nomisma ha stimato una spesa di circa 1,2 miliardi, grazie alla quale sarebbe possibile non solo dare lavoro a 27.514 persone, ma anche ottenere un impatto pari a 4,5 miliardi di euro, cifra di poco superiore a quella quantificata per il Friuli-Venezia Giulia, ovvero 4,3 miliardi di impatto su 1,2 miliardi di investimento. In Friuli-Venezia Giulia, inoltre, il Green New Deal sul patrimonio pubblico garantirebbe impiego a ben 26.598 lavoratori.
In Liguria, con una spesa di circa 849 milioni di euro, gli interventi di riqualificazione consentirebbero di realizzare un impatto di 3 miliardi e 18.869 posti di lavoro. Quasi identici fra loro i dati del Trentino Alto Adige e della Valle d’Aosta per i quali sono stati calcolati, rispettivamente, un investimento complessivo di 95,8 e di 95,5 milioni, un impatto di 347 e di 346 milioni, nonché la creazione di 2.130 e 2.122 posti di lavoro.
Centro Italia
Per quanto riguarda il Centro Italia, la regione che presenta un investimento e un impatto sulla produzione maggiore è il Lazio, con una spesa totale di 3,7 miliardi e un impatto di 13,4 miliardi di euro. Secondo la ricerca Nomisma, la regione potrebbe introdurre ben 82.172 nuovi occupati, mentre la Toscana 48.012, a fronte di un investimento pari a 2,2 miliardi e un impatto di 7,8 miliardi di euro.
Per le Marche, Nomisma ha considerato una spesa complessiva di 1,6 miliardi, da cui deriverebbero un impatto di 5,9 miliardi e 36.337 posti di lavoro, mentre l’Umbria dovrebbe investire 845,2 milioni per gli interventi di riqualificazione, cifra che permetterebbe di ottenere un impatto di 3 miliardi e di dare impiego a 18.784 persone.
Sud Italia
In base alle stime di Nomisma, con una spesa di 4,9 miliardi di euro, la Campania riuscirebbe a generare un impatto di 17,8 miliardi e creare 109.075 posti di lavoro. Segue la Sicilia con 88.604 potenziali nuovi occupati, un impatto di 14,4 miliardi di euro e un investimento complessivo di quasi 4 miliardi.
Si attesta a 2,3 miliardi la spesa che dovrebbe affrontare la Calabria per riqualificare il patrimonio immobiliare pubblico: ciò assicurerebbe un impatto sulla produzione di 8,2 miliardi e 50.211 posti di lavoro. Leggermente inferiore l’investimento necessario alla Puglia, stimato in circa 2 miliardi di euro, e l’impatto che ne deriverebbe, pari a 7,5 miliardi, mentre gli interventi garantirebbero lavoro a 46.106 persone.
Per quanto riguarda l’Abruzzo, la spesa prevista per la riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico è di 915,8 milioni: la Società di ricerca ritiene che questa potrebbe tradursi in un impatto di 3,3 miliardi e 20.353 posti di lavoro. Segue la Basilicata con un impatto di 2,5 miliardi, un investimento di 705,6 milioni e 15.681 nuovi occupati.
Grazie a una spesa di 414,5 milioni, invece, il Molise otterrebbe 9.212 posti di lavoro e un impatto pari a 1,5 miliardi di euro, di poco superiore a quello calcolato per la Sardegna, che è di 1,4 miliardi, con una spesa di 399 milioni; per questa regione, si stimano 8.867 nuovi posti di lavoro.
Riqualificazione del patrimonio pubblico: un impegno di spesa sostenibile
Dalla ricerca condotta, emerge chiaramente che il Green New Deal sul patrimonio pubblico rappresenta una proposta concreta e virtuosa per regalare alle regioni italiane una valida prospettiva di ripresa e di sviluppo, soprattutto in seguito alla crisi determinata dal Covid-19.
Nomisma è consapevole del fatto che, per realizzare tali interventi, servono investimenti ingenti, ma anche che si tratta di un impegno di spesa sostenibile, sia grazie a risorse pubbliche come debito pubblico, Recovery Fund o Next Generation e Fondi strutturali 2021-2027 sia grazie alla possibilità di finanziare parte dei lavori (soprattutto quelli legati alla gestione energetica) con la formula del Partenariato Pubblico Privato.
Chi desiderasse approfondire maggiormente i risultati di questa ricerca, può scaricare la tabella con i tutti i dati suddivisi per regione.