DEF 2024: verso una transizione ecologica e sicurezza energetica

Il DEF 2024 segnala come l’Italia abbia rafforzato il proprio impegno nella transizione ecologica e nella diversificazione degli approvvigionamenti energetici. In particolare, sono state attuate misure per rinforzare una strategia basata su transizione energetica, potenziamento delle infrastrutture di energia, trasformazione del sistema di produzione, trasporto e consumo e, infine, acquisizione di nuove competenze per i lavoratori che dovranno contribuire a realizzare la transizione.

Nello specifico, il settore energetico dovrà affrontare nuove sfide e introdurre processi innovativi radicali, indispensabili per raggiungere gli obiettivi climatici. In tale prospettiva, è prioritaria la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili.

Inoltre, rivestirà grande importanza il processo in corso di revisione dei documenti programmatici in materia di energia e clima, quali il PNIEC e la Strategia di Lungo Termine sulla riduzione dei gas ad effetto serra.

Sviluppo delle rinnovabili e sistemi di accumulo

Il Governo continua a lavorare alla finalizzazione di un Testo Unico in materia di energie rinnovabili. Inoltre, nel PNRR revisionato sono comprese misure per la riduzione dei costi di connessione alla rete del gas del biometano e l’introduzione di strumenti di mitigazione del rischio finanziario associato ai Power Purchase Agreements per le rinnovabili, che andranno ad amplificare l’efficacia degli investimenti.

Per quanto riguarda gli incentivi previsti a legislazione vigente, si segnalano quelli connessi alla realizzazione di nuovi impianti, per i quali sono stati adottati o sono in corso di adozione specifici decreti:

    • DM FER 1: continua a supportare dal 2019 la realizzazione di impianti nelle tecnologie rinnovabili con costi più bassi e vicini alla competitività di mercato;
    • DM FER 2: attualmente all’attenzione della Commissione europea, prevede un meccanismo d’incentivazione basato su aste concorrenziali dedicato a fonti e tecnologie poco competitive per gli elevati costi di esercizio (tra queste, l’eolico offshore floating, gli impianti geotermici innovativi, le biomasse e i biogas);
    • DM FER X: introdurrà criteri e principi con cui garantire l’integrazione con la rete e soddisfare le esigenze del sistema elettrico nazionale. Il nuovo meccanismo prevede che il tariffario si farà carico del rischio di inflazione, riducendo i rischi per gli operatori. Particolare attenzione sarà riservata agli impianti da fonte eolica e fotovoltaica;
    • Decreto CACER: supporta la realizzazione di configurazioni di autoconsumo diffuso che utilizzano la rete elettrica per la condivisione dell’energia.

Per quanto concerne la capacità di accumulo, invece, l’Italia sta per avviare un mercato a termine degli stoccaggi centralizzati, che permetterà di promuovere nuovi investimenti in stoccaggi elettrochimici e pompaggi idroelettrici, per un’energia accumulabile di almeno 70 GWh e per un valore complessivo stimato di circa 17 miliardi di euro nell’arco dei prossimi 10 anni.

Il Governo sta lavorando anche alla definizione di misure relative all’elettrificazione dei consumi, all’efficienza energetica dei processi e dei prodotti industriali e alla riqualificazione energetica degli edifici.

In questo ambito, è in corso l’istruttoria per la definizione del Piano Sociale per il Clima, grazie al quale l’Italia potrà accedere a un Fondo di circa 7 miliardi di euro volto a finanziare azioni che mitighino l’impatto sociale del sistema di scambio di quote di emissioni per gli edifici e il trasporto su strada.

Il potenziamento delle infrastrutture di energia: verso un hub europeo

Da quanto si evince dal DEF, l’Italia ha sviluppato una strategia per raggiungere l’indipendenza energetica che poggia, per quanto riguarda il gas naturale, su: i) la diversificazione delle importazioni; ii) il potenziamento della produzione nazionale; iii) il rafforzamento delle infrastrutture di trasporto e di stoccaggio. A tal fine, sono stati siglati accordi con vari Paesi, mentre con altri sono in corso interlocuzioni.

Il graduale aumento delle forniture di gas consentirà di massimizzare l’impiego degli attuali gasdotti. Al fine di incrementare nell’immediato le importazioni di gas, è stato necessario sviluppare nuovi rigassificatori, utilizzando strutture galleggianti, nonché garantire in tempi rapidi l’installazione di almeno due nuovi terminali di rigassificazione. Inoltre, sarà di fondamentale importanza il progetto della Rete Adriatica, con alcuni tratti che sono già in fase di realizzazione;

I sopracitati interventi permetteranno di sostituire più di 20 miliardi di metri cubi di gas russo entro il 2025. Il potenziamento infrastrutturale e l’elevata diversificazione delle fonti potranno consentire all’Italia di divenire un hub europeo per l’energia e, in futuro, anche per l’idrogeno.

Per quanto concerne la produzione interna, invece, il Documento sottolinea come l’Italia intenda sostenere l’incremento della produzione nazionale di gas e, contestualmente, evitare rischi per la competitività internazionale delle imprese dovuti alla volatilità dei prezzi. A tal fine, il “DL Energia”, in vigore dallo scorso 7 febbraio, consentirà a gran parte delle concessioni vigenti di poter riprendere o proseguire la produzione. Con tale misura, si prevede un incremento complessivo della produzione nazionale di gas di circa 6,5 miliardi di metri cubi da destinare, a prezzi calmierati, al settore industriale italiano.

La trasformazione del sistema di produzione

Nel corso del 2024, proseguiranno gli sforzi per un rapido recepimento delle norme europee in materia di EU ETS. È pertanto necessario adottare una strategia che preveda misure di supporto alle imprese, in grado di i) sostenere gli investimenti delle imprese nell’efficientamento energetico e nell’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili; ii) finanziare la ricerca nelle tecnologie sostenibili e la creazione di nuove start-up attive nella transizione ecologica; iii) favorire investimenti per lo sviluppo di tecnologie pulite e la resilienza delle catene di approvvigionamento strategiche.

A questo riguardo, tra gli strumenti per accrescere l’autoproduzione di energia rinnovabile citati nel DEF si segnalano la riforma del sostegno alle imprese a forte consumo di energia elettrica e lo sviluppo di nuova capacità di generazione da fonti rinnovabili da parte delle imprese energivore, nonché l’installazione di pannelli fotovoltaici presso le sedi dei Vigili del Fuoco.

Fuori dal perimetro del PNRR, sono stati mantenuti e rafforzati strumenti agevolativi per supportare le imprese, quali il Fondo per il sostegno alla transizione industriale, il Green New Deal, la Nuova Sabatini, il Fondo per la crescita sostenibile, cui si aggiunge il Piano Transizione 5.0.

Il DEF pone l’accento anche sulle Garanzie Green, operative dal 2020 con un plafond di 3 miliardi, che mirano a supportare la realizzazione di progetti che agevolino la transizione verde, sostengano l’integrazione dei cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni e accelerino la transizione verso la mobilità intelligente e sostenibile.

Infine viene sottolineato il ruolo dello Schema di garanzia “Archimede”, sempre gestita da SACE S.p.A., introdotto con legge di bilancio 2024 e un plafond di 60 miliardi fino al 2029, che è volto a supportare le aziende medie e grandi nell’investimento, anche a carattere sociale, nei servizi pubblici locali e nell’innovazione industriale, tecnologica e digitale e a sostegno dei processi di transizione sostenibile.

Innovare i sistemi di consumo, trasporto e riciclo

Con DM n. 257 del 24 giugno 2022 è stato approvato il Programma nazionale di gestione dei Rifiuti (PNGR), mentre entro il 2024 sarà pienamente operativo il portale RENTRI (Registro Elettronico Nazionale di Tracciabilità dei Rifiuti) che garantirà una maggiore protezione ambientale e un processo di raccolta e smaltimento dei rifiuti più sicuro.

Inoltre, sono state adottate specifiche linee d’azione per il potenziamento e lo sviluppo delle infrastrutture idriche primarie e delle reti di distribuzione idrica, in linea con il Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico. Nel 2023 sono state avviate le procedure per la selezione degli interventi ed è stata istituita la Cabina di regia per la crisi idrica.

Al fine di modificare i sistemi di trasporto verso soluzioni più sostenibili, che riducano le opzioni su gomma, sono stati previsti anche diversi incentivi per stimolare la domanda di servizi di trasporto ferroviario delle merci, in particolare il Ferrobonus, che è stato rafforzato dall’introduzione, a fine 2023, del nuovo programma di “Sea Modal Shift”.  Tale misura mira a migliorare ed ottimizzare la catena intermodale e a decongestionare la rete viaria, riducendo l’impatto del trasporto di merci su gomma, mediante maggior utilizzo di servizi marittimi.

Al fine di innovare i processi delle imprese e le competenze dei lavoratori, così che possano garantire una maggiore sostenibilità a livello ambientale, sarà fondamentale l’attuazione della misura Transizione 5.0, inserita nella Missione 7 del PNRR.

*Realizzato in collaborazione con FB & Associati.

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