Da Nomisma “La scuola degli affetti”, l’indagine sull’educazione alle relazioni realizzata per conto di COOP

4 marzo 2025Nomisma ha accompagnato Coop nel rilancio 2025 “Close the Gap”, la campagna per l’inclusione e la parità di genere che giunge così al traguardo dei 5 anni.

Al centro dell’attenzione, quest’anno, la necessità che l’educazione alle relazioni diventi una materia scolastica obbligatoria nel nostro Paese. Ed è per questo che Coop aggiunge la sua voce al dibattito partendo da “La Scuola degli affetti. Indagine sull’educazione alle relazioni”, una survey svolta dal proprio ufficio studi con la collaborazione di Nomisma su un campione rappresentativo della popolazione italiana (2000 persone tra i 18 e i 64 anni).

Scorporata in tre sezioni, la survey indaga quanto gli italiani siano oggi soddisfatti dell’educazione alle relazioni ricevuta, come sia il dialogo su questi temi fra genitori e figli e, appunto, quale debba essere il ruolo da riconoscere all’istituzione scolastica.

La fotografia che emerge vede 4 italiani su 10 molto soddisfatti del proprio know how relazionale, ma 3 su 10 hanno una percezione completamente opposta.
È comunque la cerchia ristretta e reale che ci circonda la guida per l’80% degli italiani. E tra coloro che hanno un partner, se è vero che il dialogo di coppia soddisfa la maggioranza, è altrettanto vero che condividere le proprie emozioni con l’altro/a rimane la più grande difficoltà.

Passando all’approfondimento dedicato al dialogo con i figli (indagato coinvolgendo oltre 1.000 famiglie), l’indagine evidenzia anche come l’informazione sessuale rimanga ancora un tabu.
Se il 44% dichiara di parlare spesso con il proprio figlio o figlia di rapporti interpersonali con amici o familiari, la percentuale scende al 21% se si parla di coppie e al 19% se si parla di informazione sessuale.
Anche a fronte di un dialogo che gli italiani giudicano molto soddisfacente, non mancano difficoltà nell’affrontare temi legati alle modalità di relazione con gli altri: l’80% degli italiani hanno riscontrato difficoltà ad affrontare almeno uno dei temi legati alle relazioni con gli altri. Tali difficoltà sono legate principalmente al timore di suscitare ansia nel figlio/figlia (56%).

Entrando più direttamente sul tema dell’educazione alle relazioni oggi, gli italiani indicano genitori e parenti stretti tra le figure che più dovrebbero essere direttamente coinvolte, ma anche gli insegnanti e gli psicologi, ai quali vengono riconosciute competenza e conoscenza.

Per 8 italiani su 10 è fondamentale trattare i temi dell’educazione alle relazioni a scuola in maniera strutturata e continuativa; per 7 su 10 dovrebbe addirittura essere una materia scolastica obbligatoria. In questo contesto, necessaria la competenza con cui vengono trattati (tutti) i temi inerenti le relazioni, garantita dal ricorso a collaborazioni con esperti esterni (68%), quali psicologi o pedagogisti. Il 62% immagina spazi di ascolto psicologico specializzato, il 51% programmi di formazione specialistica agli insegnanti.

Tra i banchi, insomma, molte competenze e niente tabu.

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