In occasione dell’evento ‘Investire in Roma’ organizzato da Il Sole24Ore, Elena Molignoni, Head of Real Estate di Nomisma, ha presentato una relazione su ‘Roma Capitale, tra Giubileo e grandi investimenti’.
L’intervento ha sottolineato come tra gli stakeholder del territorio, non ultimi gli investitori immobiliari, ci sia un clima di aspettative positive per l’avvio di un nuovo ciclo favorevole per la città di Roma. Nello specifico, una città in cui la dimensione demografica genera una importante domanda di case e di servizi, un mercato immobiliare altrettanto esteso e differenziato è in grado di generare importanti opportunità per gli investitori legate agli sviluppi urbanistici programmati, ai grandi eventi internazionali e all’attività di riqualificazione diffusa sul territorio.
Sulla base degli indicatori della piattaforma di urban data intelligence di Nomisma – che permette di misurare l’attrattività dei territori italiani mediante un sistema di scoring sviluppato su 8 aree tematiche – in termini comparativi l’attrattività di Roma risulta leggermente più alta dello score medio dell’insieme dei capoluoghi metropolitani. Su questa perfomance si innesta il Piano del Giubileo 2025, che si traduce in una iniezione di capitali destinati a nuove infrastrutture e a un potenziamento di quelle già esistenti a servizio del territorio.
Nello specifico, il Piano Giubileo 2025 prevede oltre 600 progetti e 4,8 miliardi di euro di investimenti, che salgono a 8,2 miliardi se si contabilizzano le restanti risorse del PNRR e altri fondi nazionali destinati a interventi finalizzati a generare nuove opportunità per accrescere l’attrattività della capitale per imprese, famiglie e turisti.
Tutto ciò si cala su un mercato immobiliare fatto di tanti sub-mercati che esprimono valori e dinamicità diverse tra loro e rispondono a target di domanda altrettanto differenziati.
Nel 2024 il mercato di Roma mostra una certa tenuta con un numero di compravendite pressoché invariato rispetto al 2023 (il preconsuntivo Nomisma stima in -1% la variazione annua) a fronte di un incremento del +2,4% dei prezzi nominali delle abitazioni.
In uno scenario in cui gli immobili in dotazione non sono sufficienti a soddisfare la domanda, a Roma i prezzi medi delle abitazioni usate hanno raggiunto i 3.000 euro al mq. Questo inevitabilmente orienta una quota significativa della domanda verso l’affitto, con il mercato romano che rappresenta il 10% del monte canoni nazionale.
Alla luce di questo, le prospettive di crescita sostenibile della città di Roma passano anche attraverso una attività di riqualificazione e rifunzionalizzazione delle sue risorse immobiliari, che necessariamente dovranno rispondere a bisogni sempre più articolati e diversi rispetto al passato.