Le previsioni riguardanti il mercato immobiliare corporate per il 2023, formulate da Nomisma e presentate nell’ultima edizione dell’Osservatorio Immobiliare, sono state confermate nei dati di fine anno, con investimenti che hanno raggiunto i 6,3 miliardi di euro.
Nonostante un repricing più significativo rispetto al mercato al dettaglio e un aumento dei canoni favorito dall’inflazione, il settore degli immobili d’impresa in Italia rimane ampiamente al di sotto dei 10 miliardi.
A livello europeo, gli operatori stranieri mantengono una posizione attendista ma le previsioni per il 2024 indicano un marcato incremento degli investimenti, concentrato soprattutto nella seconda parte dell’anno, a seguito della riduzione dei tassi di interesse che dovrebbe verificarsi a partire da giugno, e dare così slancio al comparto.
Per quanto riguarda la tipologia di asset, nel 2023 il mercato della logistica ha registrato i volumi di investimento più elevati. Nonostante il recente aumento degli yields, questo segmento rimane allettante per gli investitori.
Gli uffici, invece, hanno subito un calo significativo, mentre gli hotel si confermano un asset class interessante.
Nel settore dell’ospitalità, le transazioni non sono state solo di tipo core, ma anche value added, con cambi di destinazione d’uso di immobili esistenti per nuove funzioni ricettive.
Per alcuni investitori istituzionali italiani il PNRR rappresenta un incentivo a cercare immobili cielo-terra destinati a studentati, nonostante le aspettative riguardo ai benefici di basso costo siano ormai modeste.
Infine, l’Osservatorio Immobiliare segnala che nel 2023 il saldo tra flussi d’investimento in entrata e in uscita da parte degli operatori stranieri è stato sostanzialmente nullo, come già avvenuto nel 2020, ossia nella fase più acuta della pandemia.
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