Secondo quanto emerso dall’ultima edizione dell’Osservatorio Immobiliare di Nomisma, il contesto attuale indica come la ripresa del mercato residenziale sarà fortemente condizionata dalla componente creditizia, imprescindibile specialmente in una fase di debolezza ciclica, nonché dall’andamento dei tassi applicati.
A questo riguardo, l’intervento presentato da Roberto Anedda, Senior Advisor di Nomisma, in occasione dell’evento “La cartolarizzazione a valenza sociale”, tenutosi il 9 aprile presso Palazzo Mezzanotte a Milano, ha spiegato come i future sugli Euribor prospettino un’evoluzione conservativa dei tassi: si attende, infatti, un calo graduale del 1,5%-1,7% in due-tre anni e una soglia di equilibrio più elevata (tra il 2,5% e il 3,0%) nel medio-lungo termine.
Appare dunque difficile ipotizzare un ritorno del costo del denaro ai livelli pre-crisi anche nel lungo periodo.
Alla luce di questo, le rate dei mutui a tasso variabile (il 40% dei mutui erogati) rimarrebbero stabilmente più elevate rispetto a due anni fa, con un impatto diretto sul bilancio delle famiglie italiane, soprattutto per quelle con reddito lordo inferiore ai 40.000 euro annui.
Il recupero del precedente reddito disponibile sarà lento e parziale, con una riduzione strutturale anche del -20/30% per i mutui più recenti. Senza adeguate contromisure, c’è il pericolo di un progressivo deterioramento della qualità del credito nei prossimi mesi, con conseguente aumento della rischiosità sui mutui erogati.
“I possibili effetti posticipati del caro tassi e delle difficoltà economiche recenti – ha sottolineato Anedda – potrebbero cominciare a farsi più concreti nel corso dell’anno, e questo lascia prevedere per il 2024 un possibile aumento delle aste del +12% rispetto al 2023, con un numero stimato compreso tra 160.000 e 180.000.Va inoltre tenuto presente che, con la normale cartolarizzazione, un prestito esce dal bilancio della banca ma il valore del debito resta in carico al debitore e continua a maturare costi”.